“La morte: un punto o una virgola?”
Valeriu Butulescu, da “Aforismi”, 2002
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“La morte è un ciglio
sulla palpebra della luce.”
Mirella Mehr, da “Notizie dall’esilio”, 1998
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William-Adolphe Bouguereau, “Il primo lutto”, 1888
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“Non mi piace che si finga di sprezzar la morte; la legge principale è saper sopportare quanto è inevitabile.”
Honoré de Balzac, da “Massime e pensieri di Napoleone”, 1838
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“La morte del corpo non è la fine dello spirito, ma solo una tappa del viaggio, come quando nei tempi andati si cambiava diligenza.”
Louis Bromfield, da “Mrs. Parkington”, 1943
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“Citiamo tanto la morte, maiuscola, quella che conclude in catastrofe la nostra vita. Mai, o quasi, le morti minori, parziali, che consumiamo ogni istante e con sé ci consumano.”
Gesualdo Bufalino, da “Bluff di parole”, 1994
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“Dammi tempu ca ti perciu” (“Dammi tempo e ti bucherò”), così nel mio dialetto il sorcio alla noce.
Altrettanto la morte a ciascuno di noi.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994
“I fatti sono cocciuti, la morte il più cocciuto dei fatti.”
Gesualdo Bufalino, da “Il malpensante. Lunario dell’anno che fu”, 1987
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“Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina.
Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.”
Gesualdo Bufalino, da “Il malpensante. Lunario dell’anno che fu”, 2019
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John Everett Millais, “Ophelia”, 1851-52
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“La morte significava ben poco per me. Era l’ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi.”
Charles Bukowski, da “Shakespeare non l’ha mai fatto”, 1979
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“La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente.”
Giacomo Casanova, da “Storia della mia vita”, 1960/62 (postumo)
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René Magritte, “Le fantasticherie del viaggiatore solitario”, 1926
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“L’uomo non prova, in fondo all’anima, nessuna avversione nei confronti della morte; c’è pure un certo piacere nel morire. La lampada che si spegne non soffre.”
François-René de Chateaubriand, da “Pensieri, riflessioni e massime”, XIX sec.
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“Nei confronti della morte, oscillo senza tregua fra il “mistero” e il “nulla”, fra le Piramidi e l’Obitorio.”
Emil Cioran, da “L’inconveniente di essere nati”, 1973
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“Ci sono tre tipi di morte: il primo, quando il corpo smette di funzionare; il secondo, quando il corpo è calato nella tomba; il terzo, quel momento, nel futuro, in cui il tuo nome è pronunciato per l’ultima volta.”
David Eagleman, da “Sum: Quaranta racconti dall’aldilà”, 2009
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Foto di Saul Leiter
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“Vivere in lutto è non essere mai soli. La presenza dei morti ci accompagna nei minuscoli interstizi dei giorni.”
Cristina Rivera Garza, da “L’invincibile estate di Liliana”, 2023
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“Da ogni cosa ci si può mettere al sicuro, ma per la morte abitiamo tutti una città senza mura.”
Epicuro, da “Sentenze e frammenti”, IV-III sec. a. C
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Gustav Klimt, “Ria Munk on the deathbed”, 1912
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“Con grande abilità abbiamo sospinto la morte al di fuori del nostro campo visivo. La morte gioca dietro porte laccate di bianco.”
Arnold Gehlen, da “Prospettive antropologiche”, 1961
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“Se sei consapevole della morte, essa non arriverà come una sorpresa, non ne sarai preoccupato. Percepirai che la morte è esattamente come cambiarsi d’abito e, di conseguenza, in quel momento riuscirai a mantenere la tranquillità mentale.”
Tenzin Gyatso (Dalai Lama), da “La via della tranquillità”, 1998
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Jacques-Luis David, “La morte di Marat”, 1793
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“Il richiamo della morte è anche un richiamo d’amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se l’accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell’amore e della trasformazione.”
Hermann Hesse, da “Lettere 1895-1962”
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“Quanto di certo v’è nella morte è un po’ attenuato da quanto è incerto: un indefinito nel tempo che custodisce qualcosa dell’infinito e di ciò che chiamiamo eternità.”
Jean de La Bruyère, da “I caratteri”, 1688
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“Come era bella, grande e perfetta, la morte! Come consolante pensare a essa! Ivi era possibile mondarsi di tutte le menzogne e ignominie e sudicerie che ci insozzano sulla terra, in essa era un perfetto lavacro, un lieto rinfrescarsi, e poi un andar sconosciuti, indiscussi, a testa alta.”
D. H. Lawrence, da “Donne innamorate”, 1920
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“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. / Sarà come smettere un vizio, / come vedere nello specchio / riemergere un viso morto, / come ascoltare un labbro chiuso. / Scenderemo nel gorgo muti.”
Cesare Pavese, da “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, 1950
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“Ci si alza e si fa toilette colla mente al lavoro a cui si deve recarsi. Ci si mette alle nove al lavoro aspettando l’ora del pranzo e guardando ogni tanto l’orologio per vedere se essa si avvicina. Si pranza col pensiero più o meno esplicito al lavoro a cui bisognerà fra poco ritornare, e spesso si trangugia per la fretta di ritornarvi. Ci si rimette al lavoro pomeridiano e si vagheggia intanto l’ora dell’uscita e poi della cena; e durante questa ci si prospetta l’attesa del teatro o del letto. Non solo nelle intraprese maggiori della nostra vita, ma nei piccoli e consueti eventi della giornata e di ogni giornata, si vive aspettando il dopo. Ma il dopo gli altri dopo, il dopo a cui essi mettono necessariamente capo, è la morte. È dunque un continuo propendere verso la morte e affrettare col pensiero e col desiderio la morte.”
Giuseppe Rensi, da “Frammenti d’una filosofia dell’errore e del dolore, del male e della morte”, 1937
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“Il profondo dolore per la morte di ogni essere amato ha origine dal sentimento che in ogni individuo sia qualcosa di inesprimibile, di esclusivamente peculiare e quindi assolutamente irripetibile. “Omne individuum ineffabile”. Ciò vale anche per le bestie, e viene sentito nel modo più vivo da colui il quale abbia per caso ferito mortalmente una bestia amata, e ora ne colga lo sguardo d’addio, che gli cagiona un dolore straziante.”
Arthur Schopenhauer, da “Parerga e paralipomena”, 1851
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Andrea Mantegna, “Il Cristo morto”, 1431-1506.
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«Chiunque non abbia mai visto morire un uomo, soffre di un grave caso di verginità».
John Osborne, da “Ricorda con rabbia”, 1956
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“‘A morte ‘o ssaje ched”e?… è una livella.”
Antonio De Curtis di Bisanzio, in arte Totò, da “‘A livella”, 1953/64
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“Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi,
mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese,
in cui però per venire riconosciuti in qualcosa, bisogna morire.”
Antonio De Curtis di Bisanzio, in arte Totò
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Antonio De Curtis di Bisanzio, in arte Totò
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“Se vi dovesse capitare di passare davanti alla mia tomba, vedrete due date, con un trattino in mezzo. Bene, guardate attentamente quel trattino. È l’unica cosa che conta.”
Robin Williams
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“Le lacrime più amare versate sulle tombe sono per le parole inespresse e per le azioni mai compiute.”
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Foto di Guido Giannini, Napoli, 1950
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“Un vecchio con un braccio fasciato tossisce insistentemente”
“Stiamo vicino come in un mattatoio.
L’amore lo facciamo da qui dove
i sessi sono esposti sugli uncini.
Ogni massacro ha la sua pulizia.”
Stefano Raimondi, da “Per restare fedeli”, 2013
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“La morte è una trasparenza della follia.”
Abdelmajid Benjelloun, da “Qui tire sur les bretelles de ma respiration? Aforismi poetici”
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“Aveva sentito dire che la gente non muore quando deve, ma quando vuole.”
Gabriel Garcia Marquez, da “Il mare del tempo perduto”, in “La incredibile e triste storia della candida Eréndira e della sua nonna snaturata”, 1973
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Foto di Mick Lindberg
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“Scegliere la mia fine: morire di meraviglia.”
Maria Luisa Spaziani, da “Aforismi URLati”, 1998
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“Morire come il sole, dietro la nuvola o la casa.”
Lorenzo Morandotti, da “Crani e topi”, 2014
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“È sempre così, le persone morte se ne vanno un poco alla volta e noi neanche ci accorgiamo dei pezzi che perdiamo di loro, giorno dopo giorno, nei nostri ricordi.”
Chiara Tagliaferri, da “Strega comanda colore”, 2022
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Foto di Ovidiu Selaru (Romania)
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“Continuo a morire
perché amo vivere.”
Maya Angelou, da “The Lesson”, 1978
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“Si uccide per sete di denaro,
o per senso di colpa, comunque
si uccide sempre.
Si uccide anche con le carezze.”
Alda Merini, da “Aforismi inediti 2007-2009”
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Foto di Ferdinando Scianna
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“Di sedie, di tramonti extra,
di pistole che accarezzano
i nostri migliori amici
è fatta la morte”.
Roberto Bolaño, da “L’università sconosciuta”
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“Morirò come una nuvola, bella, bianca, piena di nulla”.
Charles Wright, da “Crepuscolo americano e altre poesie”, 2001
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Markus Einspannier
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“Su tutte le tombe dovrebbe essere scritto: non piangetemi perchè sono morto, ma perchè avei voluto dirvi una cosa, una sola, e non ho trovato il modo.”
Mauro Parrini, da “A mani alzate”, 2009
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“Esiste un momento nella perdita della persona amata in cui si piange se stessi. Per i noi perduti con lei.”
Teresa Ciabatti, da “Sembrava bellezza”, 2021
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Immagine in evidenza: Foto di Nicola Davison Reed