“Il mondo non è altro che una tela per la nostra immaginazione”
Henry David Thoreau
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L’obolo
“Benvenuti amici nell’umile dimora dei reietti,
noi siamo i vinti
artisti di strada e ciarlatani
mendicanti e scrittori migranti
madonnari, poeti e ubriaconi
mimi e mangiatori di fuoco
parolieri a cottimo
nudi senza fierezza, ci hanno spogliati di ogni dignità
inabili alla schiavitù
siamo ad un bivio
di qua l’indignazione di là
il martirio
ci manca la forza per entrambi
fiaccati da ideali di giustizia libertà e uguaglianza.
Tuttavia, o signori dell’opulenza
noi coltiviamo ancora desideri fra gli interstizi della vergogna
Ci esibiamo, nelle fiere, nelle piazze, nelle sagre
Esponiamo le nostre storie ad ogni angolo
e aspettiamo l’obolo
Noi siamo i vinti e voi i magnifici vincitori
Piangiamo la nostra sconfitta e cantiamo la vostra vittoria
Tuttavia, o signori dell’opulenza
noi coltiviamo ancora desideri fra gli interstizi della vergogna
eccoci la nostra storia
ora dateci l’obolo
o liberateci anche da questi residui desideri
dove cresce la vergogna.
Tuttavia…
Al di là dell’obolo
E dell’arte mercenaria
noi custodiamo nello sguardo
un verso, preghiera e bestemmia,
al dio che ha creato la bellezza… e gli oboli
Tenetevi l’inferno e il paradiso
a me basta l’obolo
Oppure rispondetemi a questa semplice domanda
Perché?”
"Non vivo per la gente,
vivo per la mia arte
e poi gioco a carte,
solo con l’indulgente.
L’asfalto esulta,
adoro i colori,
odio assai i cori
di chi spesso insulta.
Amo il vento, velo
il soave pigmento
quando è sottostante.
Scruto per un istante
il fulgido segmento
del vento e del cielo"
Andrea Calcagnile
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Foto di Primo Fusari
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Artista di strada
Invaghito d’arte e musicalità
gestisce un capitello d’emozione
nella piazza
lasciando decollare ascolti d’echi lontani.
Un chiostro gioioso
addentrato in un cicaleccio
cesellato di sofismi e carambole
fatte destrezza
nel retrobottega d’un sogno
vivente nell’ugola
aperta alla mezzaluce….
Silvia De Angelis