Pensieri

Contro la violenza sulle donne

09.11.2021
“Sì” è sì.
La mia minigonna di pelle nera non è sì.
Le mie calze a rete non sono sì.
Il mio vestito rosso scollato non è sì.
Il mio tanga di pizzo non è sì.
La mia risata in mezzo alla gente, magari mentre tocco la mano della persona con la quale sto parlando, o mentre cammino verso un ragazzo non è sì.
Se ballo in mezzo alla pista non è sì, se bevo finché i miei limiti possono consentirlo, se finanche flirto con quel carinissimo sconosciuto che mi ha offerto da bere…
Non è sì.
“Sì” sono io, che consapevolmente so cosa mi vuoi chiedere, e se lo voglio davvero ti rispondo “sì”.
Che io abbia i pantaloni o la minigonna;
Degli slip coprenti o un tanga di pizzo.
“Sì” è sì.
Tutto il resto è molestia, abuso, stupro.
E non sarà un avvocato, che per difendere il suo cliente è disposto a mortificare la dignità di ogni donna al mondo, a cambiare questa realtà.
Perché per ogni donna violata due volte, una dal suo stupratore e un’altra dalla stessa legge che avrebbe dovuto preservarne l’integrità (a prescindere dai risvolti della causa), ci saranno sempre altre 10, 100, 1000 donne e 1000 uomini, pronti a combattere e a gridare che niente giustifica lo stupro.
Che soltanto “sì” è sì.
Tutti il resto è NO.

Fonte: “Coordinamento Uniattiva”

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