Magazzino Memoria

Franca Viola: onorato disonore

10.11.2021
“Lui chiese di sposarmi, convinto che avrei accettato, perché questa era la norma, da sempre era stato così: “chi ero io in fondo? Una ragazza povera e per giunta disonorata agli occhi di tutti”.
Passai una notte insonne, ricordo mille pensieri in testa, ma l’unica certezza che avevo era che non avrei mai sposato un uomo che non amavo e, soprattutto, chi non mi rispettava, chi mi aveva rapita con la forza e violentata nel corpo e nell’anima. Che vita sarebbe stata la mia insieme a lui? “NO, NO NO”, questa parola emergeva dalle mie viscere come una forza potente di vita. “NO, NO, NO”.
La mattina dopo mio padre mi accompagnò a fare la denuncia ed io dissi che mi aveva presa contro la mia volontà e che non lo avrei sposato.
Questa volta l’articolo del codice penale che rendeva nulla con il matrimonio una violenza subìta non gli servì. Lui fu arrestato, insieme ai suoi complici. Ci fu un processo in cui tentarono di mettermi alla berlina, ma io ho resistito. Lui fu condannato insieme a chi lo aveva aiutato.
Tutti i giornali parlarono di me, allora, del mio onorato disonore, perché disonorato è chi certi atti li compie e non chi è vittima di violenze… Violenze ancora presenti, sotto tante forme che qualcuno osa chiamare amore”.
Emerita Cretella “Franca Viola. Onorato disonore”, Atto unico
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