Fosforescenze

La poesia, la luna e il precipizio….

10.11.2021
“La poesia serve a far addormentare la luna sul ramo.”
Giuseppe Semeraro, da “A cosa serve la poesia?”
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“La poesia serve a portare gli occhi sul precipizio”
Giuseppe Semeraro, “A cosa serve la poesia?”
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“Fra l’ultima parola detta
e la prima nuova da dire
è lì che abitiamo”

Pierluigi Cappello, da “Azzurro elementare”…

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“C’è come un’intercapedine di luce a separare la cinciallegra che ho appena visto spiccarsi dal ramo all’aria composta di questo giorno e la parola fresca di grafite che scrivo adesso: cinciallegra. Quell’intercapedine, forse, quell’inoltrarsi pieno di mistero tra le parole e le cose che sottolinea con ogni evidenza la nostra separatezza dal mondo, ma accende i nostri desideri, è il motore per il quale queste pagine si stanno riempiendo. Un polo magnetico come il buco di una serratura, cui si accosta l’occhio con curiosità e tremore, logorati nella tensione. Sì. Sto scrivendo per sfinimento.”

Pierluigi Cappello, da “Ogni giorno, dal cielo alla notte”

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“Tu mi dici
che non ami le poesie,
però ti vedo
che allinei i colori nel portamatite”

Andrea Melis, da “Piccole tracce di vita. Poesie urgenti”

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“Una poesia segue le premesse della guerriglia urbana. Non rivela mai identità e indirizzi. Stabilisce che i punti di incontro non vengano messi per iscritto, solo memorizzati. Elimina dai suoi archivi nomi legali o illegali e ogni sorta di informazione biografica, mappe e piani. Non permette a nessuno di conoscere la totalità degli elementi in campo.”
José Tolentino Mendonça, “Cos’è una poesia”, da “Estranei alla Terra” – Traduzione di Teresa Bartolomei, in “Poesia”, n. 20, anno IV, luglio/agosto 2023
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Street art di Simone Mestroni
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“Ma ci sono pensieri che non pensiamo, sono loro che pensano noi, come le parole delle canzoni
che tornano in mente senza averle evocate.
Sono i pensieri che temo di più….”

Alessandro D’Avenia, da “Ciò che inferno non è”

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“Che cos’è l’ispirazione?”
«L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante ‘non so”.

Wislawa Szymborska

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“L’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia… Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno.”

Wislawa Szymborska, da “Życie Literackie”

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“La poesia –
– ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.”
Wislawa Szymborska, da “Ad alcuni piace la poesia”, in “La fine e l’inizio”, 1997 – Traduzione di Pietro Marchesani
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“Chi sono i poeti?
Gli inconsolabili consolatori del mondo.”
Odisseas Elitis

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Foto di Sonia Simbolo

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“Alcune pagine mie sono state su un’isola lontana, in una tenda in alta quota, nella tasca di un missionario, nelle celle degli sconfitti a vita, sotto l’ombrello di una ragazza bagnata, in un convento di clausura, nelle mani di mio padre cieco, in una custodia di chitarra, in una roulotte di zingari, infine per inerzia pure sopra qualche scaffale. Ovunque le mie pagine sono state in mani migliori delle mie. Non c’è fortuna superiore a questa per chi scrive, né più ambizioso augurio: che vadano dentro il fitto di mischia delle vite altrui.”
Erri De Luca, da “Venti anni fa” – Prefazione a “Non ora, non qui”, 1989

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Seduto alla tavola, testa tra le mani, ho saputo che la poesia non va letta con gli occhi da una pagina, ma estratta a memoria dalla voce. È teatro che si apparecchia senza palco e luci. Ce la fa da sola e senza applausi e bis, lascia, nella sala d’attesa dell’orecchio, un vuoto e un risveglio bisognoso. È mistura d’alcol, Pentecoste e batteria”.
Erri de Luca, da “Lettere fraterne”, 2007
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“Scrivo poesie. Parole come leve, martelli, frecce puntate a qualcosa che vibra e non ha nome o parola. Musica originaria che, a tratti, mi pare di sentire. Questa grande armonia significante mi orienta. Fabbrico e forgio al fuoco dell’Inferno senza dolore, forgio col fuoco stesso dell’Inferno. Ho trovato la pietra filosofale, l’officina alchemica dove ogni dolore viene ridato al mondo come bellezza. Bussole e armi dei disarmati sono, le parole.”

Maria Grazia Calandrone, da “Splendi come vita”

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“Un romanzo non è un’allegoria, è l’esperienza sensoriale di un altro mondo. Se non entrate in quel mondo, se non trattenete il respiro insieme ai personaggi, se non vi lasciate coinvolgere nel loro destino, non arriverete mai ad identificarvi con loro, non arriverete mai al cuore del libro. È cosi che si legge un romanzo: come se fosse qualcosa da inalare, da tenere nei polmoni. Dunque, cominciate a respirare.“

Azar Nafisi, da “Leggere Lolita a Teheran”

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“Se accetto di mancare, di assaporare quel mio mancarmi sempre, arriva una brezza di parole.”

Chandra Livia Candiani

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“Spesso chiedo agli animali che incontro, o agli alberi: “mi porteresti la poesia?”
Ultimamente però l’ho sostituito con: “Se vuoi ti presto la mia voce.” Mi sembra più generoso”.

Chandra Livia Candiani

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“Ho inteso più volte, in questo secolo,
sussurrarmisi all’orecchio le parole.”

Francesco Scarabicchi, “Clausola”, da “Il prato bianco”

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“Quando muore un poeta, muore sempre un pezzo di noi. Quello che solo i poeti sanno fare vivere”.

Massimo Recalcati

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Foto di Sonia Simbolo

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“Sono uno scrittore perché non so fare altro che raccontare storie. Ma sono anche un essere sociale, un individuo che rispetta se stesso e intende occupare un piccolo posto nel labirinto della storia. Da questo punto di vista, sono il cronista di tutti coloro che giorno dopo giorno vengono ignorati, privati della storia ufficiale, che è sempre quella dei vincitori.”

Luis Sepulveda

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“Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti.”

Pablo Neruda

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“L’utilità della poesia sta nel ricordare
quanto sia difficile restare la stessa persona
perché la nostra casa è aperta,
la porta senza chiave,
e ospiti invisibili entrano ed escono.”

Czesław Miłosz

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“Allora non è facile fare una poesia?
non basta prendere un pezzo di carta
e una matita? non è come per la terra
fare un filo d’erba, una margherita?”
Vivian Lamarque, “Fare una margherita (scrivere)”, da “Coinquilina poesia”, in “Madre d’inverno”
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“Lo scrittore vive regolarmente o di un impiego, o di qualcosa di più prosaico; a volte è un bottegaio, a volte un macellaio, a volte un coyote ed a volte, molto rare, commerciante in grande”.
Amado Nervo
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“Voglio scrivere poesia. Tremo sempre sull’orlo della poesia. I mandorli, gli uccelli, il boschetto dove tu sei, i fiori che non puoi vedere, la finestra aperta alla quale m’affaccio e sogno che tu sia appoggiato alla mia spalla.”
Katherine Mansfield, 22 gennaio 1916
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Foto di Arianna Arcangeli
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“La poesia è come, diciamo, un piccolo essere che emette su un prato il suo ‘bip-bip-bip’ di segnalazione di una possibilità decente di vita e anche di una possibilità di bellezza che rende la vita migliore, e di solidarietà tra gli uomini. Seppure il quadro sia sempre più minaccioso, non sono tanto pessimista da pensare che le ‘umane volontà congiunte’ non possano in qualche maniera ritrovare un linguaggio efficiente, un linguaggio comune, un linguaggio nuovo attraverso il quale si arrivi anche a inventare un mondo migliore.”

Andrea Zanzotto, da “Il nido natale”

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“La poesia è delle anime vergini, degli angeli, di chi crede. Naturalmente noi non viviamo più all’età d’Omero, e quindi ci è difficile trovare qualcosa in cui credere. Ma ad ogni modo, per essere poeti bisogna tornare a una necessaria condizione d’ingenuità.”
Giorgio Bassani, da “Di là dal cuore”, 1984
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“Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente cosa gli è stato concesso di scrivere.”
Jorge Luis Borges, da “Obra poética”
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“I poeti, come i ciechi, possono vedere al buio.”
Jorge Luis Borges
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Immagine presa dal web
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“Quelli più in gamba con la poesia sono quelli che sentono il bisogno di scriverla e continueranno a scriverla nonostante i risultati. Perché se non lo fanno accadrà qualcos’altro: omicidio, suicidio, pazzia, dio solo sa cosa.”
Charles Bukowski, da “Fingo di essere il poeta, sono il poeta”, 1992
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“Scrivere è quando volo, scrivere è quando accendo fuochi. Scrivere è tirare fuori la morte dal taschino a sinistra, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo quando rimbalza.”
Charles Bukowski
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“La poesia è un eterno graffito scritto nel cuore di ognuno.”

Lawrence Ferlinghetti

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“La poesia è un modo di prendere la vita alla gola.”

Robert Frost
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“La poesia è come, diciamo, un piccolo essere che emette su un prato il suo ‘bip-bip-bip’ di segnalazione di una possibilità decente di vita e anche di una possibilità di bellezza che rende la vita migliore, e di solidarietà tra gli uomini. Seppure il quadro sia sempre più minaccioso, non sono tanto pessimista da pensare che le ‘umane volontà congiunte’ non possano in qualche maniera ritrovare un linguaggio efficiente, un linguaggio comune, un linguaggio nuovo attraverso il quale si arrivi anche a inventare un mondo migliore.”

Andrea Zanzotto, “Il nido natale”

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“Chi scrive, tesse.
Testo viene dal latino “textum” che significa tessuto.

Con fili di parole andiamo dicendo.
Con i fili di tempo andiamo vivendo.

I testi sono come noialtri:
tessuti che vanno.”

Eduardo Galeano

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“Un’opera d’arte vorrebbe sempre sopravvivere al suo autore. Si potrebbe dire, parafrasando il filosofo, che scrivere poesia è un modo, anch’esso, di esercitarsi a morire. Ma, a parte la pura necessità linguistica, ciò che spinge a scrivere non è tanto una preoccupazione per la caducità della propria carne quanto l’impulso a salvare certe cose del proprio mondo – della propria civiltà personale, della propria continuità non-semantica. L’arte non è un’esistenza migliore, ma è una esistenza alternativa; non è un tentativo di sfuggire alla realtà, ma il contrario, un tentativo di animarla. E’ uno spirito che cerca la carne ma trova parole.”

Iosif Brodskij, da “Fuga da Bisanzio”, 1986

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“Non c’è atto di libertà individuale più splendido che sedermi a inventare il mondo davanti a una macchina da scrivere”.
Gabriel García Márquez
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Immagine tratta dal gruppo online Oddly Satisfying
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“Ho sempre pensato che la poesia non fosse mentale ma un piatto da mangiare. Va assaggiata con i sensi. Presa a morsi più che letta. Mangiata dopo essere stata un po’ nella brace. Tutto inizia dalle mani. Il macellaio usa coltello e lama. Incide e spacca. Forse cerca la verità nelle fibre e nelle vene. Il calzolaio usa tomaia e filo. Ricerca percorsi e aggiusta il tacco per mettere all’altezza della vita le sue storie. Il contadino impara presto il linguaggio delle piante e il dialetto dei semini. Usa le mani come un chirurgo quando le mette alla gola di un innesto, per rassicurarlo a sopportare il dolore che il taglio gli procura. Ho la sensazione che un cerchio sia concluso. Come partigiano sabino, dalle retrovie della civiltà contadina lancio segnali e provocazioni di resistenza. Ripercorro il territorio, cammino, attraverso i paesi calpestando loro il cuore. Desidero che anche loro abbiano la voglia, il desiderio, le emozioni, i sentimenti come gli uomini. La poesia è qui. Basta allungare le braccia e coglierla.”

Giuliano Belloni, da “Come faccio a diventare un albero”

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“Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.”

Emily Dickinson
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«Come se nel cuore della natura di uno scrittore ci fosse la purezza. Il cielo aiuti un simile scrittore! Come se Joyce non avesse annusato oscenamente le mutande di Nora. Come se nell’anima di Dostoevskij non avesse mai bisbigliato Svidrigailov. Nel cuore della natura di uno scrittore c’è il capriccio. Curiosità, fissazioni, isolamento, veleno, feticismo, austerità, leggerezza, perplessità, infantilismo eccetera. Il naso nella cucitura di un indumento intimo: ecco la natura dello scrittore. L’impurità».

Philip Roth, da “Inganno”

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“Noi dovremmo trasformare la nostra vita in poesia.
“Dobbiamo scavare sotto la superficie delle cose, cercare la bellezza nascosta che è dappertutto e scoprire la gloria del creato che è intorno a noi.
Allora ogni giorno diventerà una poesia.
Siamo vivi, siamo vivi e un intero giorno ci attende.”

Takashi Paolo Nagai, medico e studioso

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“La poesia non deve essere un’arma, deve essere un abbraccio, un’invenzione, una scoperta di ciò che sta accadendo agli altri, cioè una scoperta, un incoraggiamento, un’aggiunta, un brivido. La poesia deve essere obbligatoria.”
Gloria Fuertes 
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“Tutto quello che dovevo l’ho detto da bambina nelle mie poesie.
Non c’era bisogno che diventassi donna”
Nika Turbina (1974-2002), da “Sono pesi queste mie poesie”, 2008
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“Corre senza guinzaglio la poesia
Nessuno si azzardi a dire: è mia”
Franco Marcoaldi, da “Tutto qui”, 2017
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“Una goccia di pioggia ha scritto una poesia sul vetro della mia finestra. Questa poesia era triste e strana, proprio come quegli angeli dimenticati che soffrono agli angoli delle strade.”
Jean-Marie Kerwich 
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“Un libro di poesie
è un autunno morto:
i versi son le foglie  nere sulla bianca terra,
e la voce che li legge
è il soffio del vento  che li affonda nei cuori  intime distanze.”

Federico Garcia Lorca

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“Ogni poeta

laverà nella notte
il suo pensiero
ne farà tante lettere
imprecise
che spedirà all’amato
senza un nome.”
Alda Merini, da “Clinica dell’abbandono”, 2003
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“Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia perduto, straziato, raccolto, abbracciato”.
Alda Merini
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“Non esiste un mestiere di poeta.
Esiste un lavoro oscuro e incessante di navigante.
Navighiamo…”
Leòn Felipe (poeta messicano”, da “Chiamatemi pubblicano”, in “Poetica”
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“Amo ciò che non capisco e la poesia mi aiuta a penetrare il mistero dell’essere.”
Ana Luísa Amaral (poetessa spagnola)
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“Lo so che non so scrivere versi
ma questo è il mio libro
di righine lattine
di birra e allora compatiscimi
invisibile Lettore,
lasciami pasticciare
anche quando ho i postumi e sono senza idee.”
Jack Kerouac
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Dipinto di Jack Kerouac
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Confabulare
“È la pianura il figlio perfetto
noi che apriamo il mattino con i denti
vivendo fin quassù
il vino di mano in mano
la poesia di mano in mano
il sangue di mano in mano
sì è vero
bisognerebbe dirlo a tutto il mondo.”
Rodolfo Alonso (poeta argentino), da “Salute o niente”, 1954
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“Una poesia
che non si capisce
è degna di nota
la dignità suprema
di una nave
che perde la rotta”
Paulo Leminski (poeta brasiliano), da “Toda poesia”, 2013
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“Ogni corpo
è un essere vivente.
Ogni poesia
è femmina!”
Hamda Khamis (poetessa del Bahrain), da “Non ho peccato abbastanza”, 2007
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“Mi sono spesso chiesto, strada facendo, da dove sarebbe arrivata la soluzione al problema che affrontiamo, quello dell’umanità che mi sembra stia annaspando nella sua ricerca di una soluzione a quello che non va.
Una volta, attraversando in mare lo stretto di Malacca, in una di quelle belle serate in cui si stava sulla tolda della nave a guardare il tramonto, vidi all’orizzonte decine di splendide isolette e mi venne la divertente idea che la soluzione sarebbe arrivata da una congiura di poeti. Perché soltanto la poesia mi pareva potesse ridarci una spinta di speranza”.

Tiziano Terzani,  da “La fine è il mio inizio”, 2006

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Se va bene, siamo poeti
“La donna con le sue foreste, lune, fiori, acque,
e dita esperte a scorrere:
non presumiamo di avere abilità magiche paragonabili alle sue –
se va bene, siamo poeti; altrimenti facciamo uno scongiuro.”
Robert Graves
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“Una grandissima parte dell’uomo non può essere detta. La poesia cerca di dire quello che non si può dire. È una scommessa rischiosa, che nessun sistema dell’informazione potrebbe accettare: se lo facesse, verrebbe subito messo in liquidazione. Così, la poesia è mettere in parole quello che, a rigore, non può essere messo in parole, quello che non ha nemmeno «forma di parole».”
Alberto Asor Rosa, da “L’ultimo paradosso”, 1985

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“I tuoi calmi spettacoli. La vita.
L’amore che li lega. Sole sul colle.
E più tardi la luna. Aiuto, aiuto!”
Sandro Penna, da “Croce e delizia”
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“La poesia è sempre un concerto di gatti sotto la finestra della stanza in cui viene scritta la versione ufficiale della realtà.”
Charles Simic
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Si fa poesia non pensandoci. Perché occorre farla. Ho scritto il primo libro di poesie, “Il porto sepolto”, e la prima parte dell’”Allegria”, l’ho scritta in trincea, su dei pezzetti di carta che mi capitava di avere, su delle cartoline di ghisa.
Giuseppe Ungaretti, in un’intervista Rai del 1961
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Foto difesa.it
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“La mia poesia più bella?
Io non la scrissi.
Emerse dal profondo delle profondità.
La tacqui.”
Masha Kaleko, da “Werke”, 2012
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“Ci sono luoghi, dentro e fuori di noi, ove restare.
Tocca a noi decidere se ricercare il dolore, la rabbia, se incastrarci tra muri sconnessi di passati sepolti, tra nuvole di ricordi finiti. Se regredire all’utero materno, senza orecchie e cuore; se giacere tra le braccia dell’amato, nel letto adorno della natura; nel tumulto di un torrente in piena o annegati al fondo di un lago eterno.
Ci sono luoghi, dentro e fuori di noi, ove restare.
Se sapessi
da dove provengono le poesie
ci andrei.”
Michael Longley
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“Allora non è facile fare una poesia?
non basta prendere un pezzo di carta
e una matita? non è come per la terra
fare un filo d’erba, una margherita?”
Vivian Lamarque, “Fare una margherita (scrivere)”, da “Coinquilina poesia”, in “Madre d’inverno”
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“La lettura della poesia è un atto anarchico”
Hans M. Enzensberger
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“In ogni uomo è nascosto un poeta e l’ultimo poeta scomparirà con l’ultimo uomo”.
Sigmund Freud, da “Saggi sull’arte la letteratura e il linguaggio: Il poeta e la fantasia”, 1906

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“Più che altro, vado a capo ogni tanto. È un’abitudine che ho preso durante la guerra, quando mancava la carta, e scrivevo sul bordo bianco del giornale; per cui tutto, anche un indirizzo, assumeva l’aspetto di una poesia.”

Marcello Marchesi

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“E tutti questi mondi, prima ancora che di leggi, di ragioni o di altre cose pratiche, hanno bisogno della poesia, che sa capire le cose schiave, ascoltare la loro voce e avvicinare la loro immagine fuggevole.”
Maria Zambrano, da “Filosofia e poesia”, 1939

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Marc Chagall, litografia da “Drawings for the Bible”, 1960

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“Fanatici della quinta ruota,
pericolosi cavalieri lunari,
i capelli verdi a ostruire gli occhi
per non vedere dove sono diretti.”
Nina Cassian, “Poeti”
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“Non so che poeta io sia stato in tutti questi anni.
Ma so di essere stato un uomo: perché ho molto amato, ho molto sofferto, ho anche errato cercando poi di riparare al mio errore, come potevo, e non ho odiato mai.
Proprio quello che un uomo deve fare: amare molto, anche errare, molto soffrire, e non odiare mai”.
Giuseppe Ungaretti
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“Nell’assedio più lungo del 1900, nella Sarajevo degli anni Novanta, i cittadini andavano alle serate di poesia nel buio di una città senza corrente elettrica. Sperimentavano che in una guerra solo i versi sono capaci di correggere a forza di sillabe miracolose il tempo sincopato dei singhiozzi, il ragtime delle granate, l’occhio di un mirino addosso. I versi portano la responsabilità della parola ammutolita. I poeti leggevano o dicevano a memoria il loro canto da una città assediata.”
Erri de Luca, in “Le rose di Sarajevo”, spettacolo teatrale del 24 luglio 2023
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“Cerco nei poeti il grido, non la serenata.”
Erri De Luca
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Foto di Mario Boccia
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“Ragazzo di bottega del demonio
è il poeta
che col segreto artiglio di un verso
fa del demonio
il suo ragazzo di bottega.”
Davide Cortese, da “Tenebrezza”
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“Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo?
Noi, i poeti.”
Izet Sarajlić
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Foto di Abeer Al-Arouri
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“Tingerò d’amaranto questi versi
perché tu possa scorgerli lontani
quando la luce imbruna il cielo a sera”
Fabio Michieli, da “Dire”
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“Poesia è volare fuori dalle ali.”
Manoel de Barros
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“Amo ciò che non capisco e la poesia mi aiuta a penetrare il mistero dell’essere.”
Ana Luìsa Amaral (poetessa portoghese)
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“I versi non si scrivono – capitano
come i sentimenti o il tramonto.
L’anima – una complice cieca.
Non hai scritto – è capitato così.”
Andrej Voznesenskij, “I versi non si scrivono”, da “Assioma di autodeterminazione”, 1990 (Traduzione di Donata De Bartolomeo)
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Vlasta Smola (artista ucraina)
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“La follia è la sorella sfortunata della poesia.”
Clemens Maria Brentano
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“Il poeta è pagina bianca, custode del bene,
nel sogno
scopre la legge della stella e la formula del fiore”.
Marina Cvetaeva, da “La vita delle comete”, 2023
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“Apri le imposte e la notte ti assale:
le sue lave, i geyser si mescolano
a chi sei, ai tuoi dolori, alle tue emozioni
ne viene il suono di una antica ninna nanna.”
François Cheng, “A chi abita la poesia”, da “Enfin le royaume”, 2018
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“La poesia non devi capirla ma riceverla, come un bacio.”
Guy Goffette
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“Ho scoperto la poesia
masticando primule di luna.”
Donato Di Poce, da “Sorbetti esistenziali per spiriti golosi”, 1998
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“la poesia
è la foglia dell’albero
da un lato essa contempla il cielo
dall’altro scruta la terra.”
Louis Savary, da “Opium de personne“
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Foto di Andrzej Berlowski
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“Mentre la prosa è una lettera inviata a un amico, la poesia è un fiore che si lascia su una panchina sperando che qualcuno lo raccolga, o una cartolina che si invia ad uno sconosciuto lettore, spesso imbucata senza francobollo.”
Sandro Montalto, da “L’eclissi della chimera”, 2005
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“Poesia – la pazienza delle sillabe.
La distanza – prigioniera dell’Eco.
Lo spazio è l’affidabilità del tempo.”
Elazar Benyoëtz (scrittore israeliano), da “Il discorso è ancorato nel silenzio”
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“Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poeta sconsigliatelo fermamente.
Se continua minacciatelo di diseredarlo.
Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un figlio ispirato, diverso dagli altri.”
Grazia Deledda
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“Ci si fa cielo quando si è poeti
Io quando scrivo poesie sto nevicando.”
Giovanna De Carli
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“Qui giacciono le spoglie di un poeta.
Nacque durante un’eclissi, fu straniero,
non vi chiese nulla, coltivò un Eden di assenza
e alla fine riunì i suoi fantasmi nell’aurora.”
Alfredo Fressia (poeta, traduttore e critico letterario uruguayano) “Epitaffio”, da “Radici del Paradiso”- Traduzione di Carmelo Andrea Spadola, 2018
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Foto di Niphisi
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“Ho scoperto la poesia
masticando primule di luna.”
Donato Di Poce, da “Sorbetti esistenziali per spiriti golosi”, 1998
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Immagine in evidenza: Opera di Sarolta Ban

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