Pensieri

Questa è Kabul

12.11.2021
“Un grande corpo morto, un cadavere. Svuotato di vita, sospeso, senza futuro. Questa è adesso Kabul.
A ogni angolo di strada c’è un uomo armato, la barba lunga, i lunghi capelli sporchi, lo sguardo allucinato di chi non ha in sé un briciolo di umanità. Probabilmente imbottito di droga. La concitazione, il rumore, il traffico, la polvere, tutto sparito. Pochi osano affrontare le strade della propria città, nessuna donna. I passi cancellati. Le persone a rischio lasciano le loro case, le sedi delle loro organizzazioni, spariscono, bruciano documenti. Documenti che tengono traccia degli innumerevoli progetti, grandi e piccoli, di un lavoro forte, coraggioso e tenace per i diritti delle donne e degli uomini liberi.”

Fatima

“I talebani perseguitano le donne perché ne hanno paura, hanno paura di perdere i loro privilegi, il loro mondo povero, di essere travolti dalla loro forza. Non riescono a guardarle vivere.”

Manija, militante di Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan, Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane)

“La vita di molte persone e specialmente quella delle donne attiviste è ad alto rischio. Ma se queste persone vogliono veramente difendere le donne, devono restare accanto a loro in questo momento, e proteggere la loro vita e la loro dignità. Il nostro popolo ha bisogno di noi. Adesso.”

Roshan, direttrice esecutiva di una Ong che si occupa di donne e bambini

“Noi crediamo che solo un governo democratico e laico possa garantire al popolo afgano la sicurezza, l’indipendenza, l’uguaglianza di genere e la fine delle discriminazioni razziali. Questo è il nostro obiettivo. Per raggiungerlo, l’unico modo è educare il nostro popolo alla libertà, quella vera. Di espressione, di pensiero, di auto-determinazione. Oggi, ovviamente, torniamo a agire dietro le quinte. Lo facevamo già. Oggi, cerchiamo di dare una mano agli sfollati che arrivano a Kabul. Continuiamo e continueremo a insegnare a leggere e a scrivere a bambini e bambine, alle loro mamme. Aiutiamo a creare una coscienza politica afgana, aiutiamo le donne a sentirsi libere di pensare e dire quello in cui credono.”
Nadia, militante di Rawa 

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