Linguaggi

Yu Xiuhua, “stella senza luce”

28.11.2021
“Ho attraversato la Cina per dormire con te
In pratica non c’è alcuna differenza tra me che dormo con te e tu che dormi con me.
È soltanto la collisione di due corpi: si crea una forza, e sotto vi sbocciano i fiori.
Confondiamo la falsa primavera dei fiori con un nuovo inizio della vita.
In Cina succedono molte cose:
si svegliano i vulcani, si prosciugano i fiumi, si dimenticano prigionieri politici ed esuli,
ovunque il veloce cervo milu e le gru sono nel mirino dei fucili.
Ma io sfido la pioggia di proiettili per dormire con te.
Concentro in un’unica alba infinite notti buie per dormire con te.
Mi frantumo in innumerevoli me stesse e corro per dormire con te.
Potrei essere fuorviata da uno sciame di farfalle,
credere che gli elogi annuncino l’arrivo della primavera,
non riconoscere neppure il luogo da cui vengo, Hengdian.
Eppure, per me, queste sono tutte ottime ragioni perché io dorma con te.”
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“Sopporto in qualche modo la profonda solitudine,
l’accecante solitudine,
la solitudine che non può essere rimpianta.
Non so dove mi porta il destino.
E’ vero: c’è sempre un domani.
Peccato che ci sia sempre un domani.”

Yu Xiuhua, “Crossing over Half of China to Sleep with You”

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Yu Xiuhua nasce nel 1976 in uno sperduto villaggio della Cina. La sua è una famiglia di contadini e in campagna, si sa, la vita è molto dura: “Falciare i campi, prendersi cura dei conigli e sentirsi tristi per la loro morte, queste sono le prove della vita di un contadino.
Ma Yu Xiuhua non lavora. La gente del villaggio la considera una fannullona, ma lei non lavora perché non può farlo, colpita com’è, fin dalla nascita, da una paralisi vertebrale che le impedisce quasi completamente di parlare e di muoversi. Per molto tempo potrà spostarsi solo gattonando e alla fine, verso i sei anni, riuscirà a camminare un po’, ma soltanto con l’aiuto delle stampelle.
Per una ragazza che non ha di fronte a sé alcuna prospettiva, l’unica alternativa possibile, agli occhi della famiglia, è quella di un matrimonio combinato: così Yu Xiuhua comincia un’altra vita all’insegna di un rapporto senza amore, dal quale nascerà un figlio.
Striscio in avanti nel fango” – scrive nella sua prima poesia…
Perché questa è la sua vita segreta, tenuta accuratamente nascosta al marito e alla famiglia, strappata con le unghie e con i denti alla sua malattia, che la ostacola anche nella scrittura.
Il computer e internet saranno, in un certo senso, la sua salvezza. Yu Xiuhua scopre entrambi in un internet caffè, dove comincia a prendere contatto con altri poeti, a conoscerli e a farsi conoscere: il primo Pc glielo regaleranno proprio loro.
Ed è la fama: nel 2014, la sua poesia “Crossing over Half of China to Sleep with You” (“Ho attraversato la Cina per dormire con te”)  diventa virale ed è soltanto una delle oltre duemila poesie che ha composto.
La chiamano la “poetessa-contadina”, la “Emily Dickinson cinese”, ma lei si sente piuttosto una “stella senza luce”. «Il mio corpo mi trascina con sé da 38 anni, ne sono irrimediabilmente dipendente, ma ci odiamo profondamente l’un l’altro. Alcuni mi chiedono quale sia il mio sogno, e io rispondo: essere in grado di vivere bene e di scrivere buone poesie. Le poesie che scrivo appartengono soltanto a Yu Xiuhua, non alla Yu Xiuhua affetta da paralisi cerebrale, né alla contadina Xiu Hua».
Sono soprattutto poesie d’amore, quelle di Yu Xiuhua, anche se lei, d’amore, ne ha avuto così poco: “Meno ne ho, più voglio scriverne“- dirà in un’intervista. Ma sono anche poesie impregnate di sofferenza, di rabbia, verso il destino, il padre, o forse il dio che l’ha condannata ad essere infelice.

“Starò davanti a te, accogliendo la morte,
ti vendicherò, l’artista del villaggio
un maestro di argilla
che mi ha dato un paio di piedi storti
mentre mi modellava in un essere umano
Anche se ti tagliassi le costole per
rifare le mie gambe
Non potrei mai camminare come gli altri

[…]

Per favore, non strappare nuove erbacce sulla mia tomba La
prossima vita, non sarò tua figlia;
Sarebbe meglio essere un cane da guardia per la
famiglia Yu”
Yu Xiuhua, “Hands – To Father”:

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