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Cupe vampe

03.12.2021
“Di colpo si fa notte, s’incunea crudo il freddo
La città trema, livida trema
Brucia la biblioteca, i libri scritti e ricopiati a mano
Che gli Ebrei Sefarditi portano a Sarajevo in fuga dalla Spagna
S’alzano i roghi al cielo
S’alzano i roghi in cupe vampe
Brucia la biblioteca degli Slavi del sud, europei del Balcani
Bruciano i libri, possibili percorsi
Le mappe, le memorie, l’aiuto degli altri
S’alzano i roghi al cielo
S’alzano i roghi in cupe vampe
S’alzano i roghi al cielo
S’alzano i roghi in cupe vampe
S’alzano gli occhi al cielo
S’alzano i roghi in cupe vampe
S’alzano i roghi al cielo
S’alzano i roghi in cupe vampe
Di colpo si fa notte
S’incunea crudo il freddo
La città trema
Come creatura
Cupe vampe, livide stanze
Occhio cecchino etnico assassino
Alto il sole, sete e sudore
Piena la luna, nessuna fortuna
Ci fotte la guerra che armi non ha
Ci fotte la pace che ammazza qua e là
Ci fottono i preti, i pope, i mullah
L’ONU, la NATO, la civiltà
Bella la vita dentro un catino
Bersaglio mobile di ogni cecchino
Bella la vita a Sarajevo città
Questa è la favola della viltà”

CSI, “Cupe vampe”, 1996 – 25 agosto 1992: i cetnici, i nazionalisti serbi, distruggono la Vijecnica, la Biblioteca di Sarajevo

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