Pensieri

Mi sono seduto come una montagna e ho sorriso

06.12.2021
“Osservare in che modo “coraggioso” e “solido” gli alberi si preparano per l’inverno mi aiutò ad apprezzare le lezioni che avevo appreso.
Vidi cadere le foglie d’autunno. Vidi la luna autunnale, su ogni vecchio percorso.
Mi sono sempre “pensato” come un’entità solida, ma improvvisamente scoprii che non lo ero affatto, e che “quello” che avevo scelto per “essere me”, era solo una “costruzione” mentale.”

Pensai:

“Gli amici vogliono che appaia nella forma familiare che conoscono, ma questo è impossibile. Come potremmo continuare a vivere se fossimo immutabili? Per vivere, dobbiamo morire ogni istante. Dobbiamo morire ancora e ancora nelle tempeste che rendono possibile la vita”.
“Sono diventato un campo di battaglia e non potevo sapere fino alla fine della tempesta se sarei sopravvissuto; non nel senso della mia vita fisica, ma nel senso più profondo del mio “io”.
Ho sperimentato la distruzione e ho provato un grande desiderio di avere vicino coloro che amavo, anche se sapevo che se fossero stati presenti avrei dovuto cacciarli via, o andarmene.
Quando la tempesta finalmente passó, rimasero in me solo strati di scorie interiori. Ero pieno di ferite eppure sperimentai un senso quasi elettrizzante di solitudine. Montagne e fiumi, terra e sole tutto giaceva nel cuore della mia coscienza. Quando sorse questa realizzazione, il tempo e lo spazio si dissolsero. Causa ed effetto, nascita e morte svanirono. Nessun pensiero triste o angoscioso. Idee di passato, presente e futuro dissolte. Mi trovavo sulla soglia luminosa di una realtà che trascendeva il tempo, lo spazio e l’azione.
Mi alzai e rimasi seduto in meditazione per il resto della notte. Non restava che una pace profondamente radicata. Mi sono seduto come una montagna e ho sorriso.”

Citazioni da “Fragrant Palm Leaves”, un diario di Thich Nhat Hanh dal 1962 al 1964

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