Riflessioni

Grazie

11.12.2021
“Grazie
Grazie per la notte,
Grazie per il buio fuori, per quello dentro che sembrava infinito e grazie per le stelle fuori e dentro che mi facevano da torce per strada,
Grazie per i respiri, per aver imparato a respirare, lento e naturale, sentendo l’aria che mi pervade il corpo,
Grazie per i respiri di chi mi dorme accanto,
Grazie per ogni dolore che mi ha fatto arrivare a chi mi dorme accanto,
Grazie per le labbra e le mani,
Grazie per le assenze e le vertigini,
Grazie per le urla e le lacrime,
Grazie per le cicatrici sul corpo, sulla testa e sul mio cervello, per questa mappa che è il mio essere e che ogni giorno prova a vivere,
Grazie per la luce di ogni giorno e per le sere d’inverno,
Grazie per le sere d’estate quando i corpi si fondono anche se fuori la temperatura è altissima,
Grazie per essere morto, per aver baciato e accarezzato la morte e aver sentito una voce che mi diceva “adesso diventa ciò che sei davvero “,
Grazie per i miei fratelli e sorelle con cui non divido non solo sangue ma occhi, braccia, gambe, mani, corpi, sguardi e parole,
Grazie per i miei padri e madri, che amo e che mi amano nonostante a volte sia stato un uragano che li ha travolti,
Grazie per ogni ricordo perso e per ogni ricordo ritrovato,
Grazie per ogni lacrima versata e per una notte di luna sulla spiaggia in cui ho avuto la forza di guardarmi fino in fondo,
Grazie per avermi fatto guardare nel vuoto, nell’abisso e aver detto “sei parte di me e ti accolgo”,
Grazie per ogni passo ed ogni chilometro,
Grazie per le parole e gli incontri,
Grazie per il vuoto ed il silenzio che riempiono la vita e la via,
Grazie per i sogni e le realtà,
Grazie per la tranquillità della sera,
Grazie per aver qualcuno che mi dona il suo tempo e a cui dono il mio tempo,
Grazie per la fiducia e la sincerità anche cruda e senza barriere,
Grazie alla vita e per la vita che non è finita e che ricomincia, istante dopo istante,
Grazie per gli incontri inaspettati e le sorprese,
Grazie per essere un solo filo d’erba nell’universo e non essere responsabile di tutta la gravitazione del cosmo,
ma grazie perché sono parte del cosmo insieme a tutti gli altri fili d’erba,
grazie per me,
Grazie per un pranzo di dieci anni fa, per un pranzo insieme, per quegli occhi dentro i miei e quelle labbra e le mani sulle mie.
Grazie perché non so il futuro, ma so che sto camminando.”

Simone Corami

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Nell’immagine: Claude Monet, “Impression, soleil levant”, 1872

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