Linguaggi

Discepoli dell’Amore (poesie sufi)

20.12.2021

“Noi siamo i discepoli e leggiamo il libro dell’Amore

IL Creatore è il nostro Maestro e l’Amore è la sua scuola”

Yunus Emre

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Allegoria delle farfalle

 

Una notte le farfalle si riunirono
in assemblea, volevano conoscere
che cosa fosse una candela. E dissero:
“Chi andrà a cercar notizie su di essa?”

La prima andò a volare intorno a un castello
e da lontano, dall’esterno vide
una luce che brillava. Tornò
e con parole dotte la descrisse.
Ma una saggia farfalla – presiedeva
lei l’assemblea – le disse:
“Tu nulla sai”.

Ed un’altra partì, si avvicinò
arrivò sino a urtare nella cera.
Nei raggi della fiamma fece svoli.
Tornò, raccontò quello che sapeva.
Ma la farfalla saggia disse: “Tu,
tu nulla più della prima hai conosciuto”.

Un terza si mosse infine, ed ebbra entrò
battendo le ali forte nella fiamma
tese il corpo alla fiamma, l’abbracciò
in essa si perdette piena di gioia
avvolta tutta nel fuoco, di porpora
divennero le sue membra, tutte fuoco.

E quando di lontano la farfalla
saggia la vide divenuta una
cosa sola con la candela, e tutta luce
disse: “Lei sola ha toccato la meta, lei sola sa”.

Chi più di sé è dimentico
quello tra tutti sa.
Finché non oblierai
il tuo corpo, la tua anima,
che cosa mai saprai
dell’Amata?

Farīd al-Dīn ʿAṭṭār, “Allegoria delle farfalle”

 

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Dipino di Fraanco Battiato

 

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Nasciamo senza portare

“Nasciamo senza portare
nulla,moriamo senza poter
portare nulla,ed in mezzo,
nell’eterno che si
ricongiunge nel breve
battito delle
ciglia,litighiamo per
possedere qualcosa.”

Nur ad-Din o Nureddin (Norandino nelle cronache medievali)

 

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Il mio cuore è ormai capace di qualunque forma

“Il mio cuore è ormai capace di qualunque forma
chiostro per il monaco,tempio per gli idoli.
pascolo per le gazzelle,Ka’ba dei fedeli,
tavole della Thora, Corano.
L’amore è il credo che sostengo e ovunque giri
la sua cavalcatura l’Amore è sempre la mia religione
e la mia fede.”

Ibn Al -Arabi

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La capanna del sufi
1.
Tra questi monti
vive da più di trenta autunni,
con gli sparvieri e con le aquile.
Suo cappello sono il sole e il vento,
i suoi capelli sono le nuvole,
e la sua pancia
nido di falchi.
Sta seduto immobile,
in un posto coperto tutto di muschio.
Mai stanco di stare lì seduto
resta in silenzio.
Due pietre: lui e la roccia.
Fuad Rifka (poeta siriano), da “L’ultima parola sul pane”, 2022

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