Affabulazioni

L’uomo, la tigre e i due topi

25.01.2022

In un caldo pomeriggio d’estate un uomo camminava in un campo, quando incontrò una tigre. Spaventato dalle dimensioni dell’animale, che era grossissimo, si mise a correre come il vento per cercare di sfuggirgli. Ma con rapidi balzi l’animale lo tallonava e, per quanto veloce il povero uomo
corresse, era sempre a un solo passo da lui!
Arrivato sull’orlo di un burrone l’uomo pensò: «Se riesco a trovare un ramo robusto potrei appendermi e lasciarmi penzolare nel vuoto. La tigre non oserà mai superare l’orlo del burrone perché avrà paura di cadere! In questo modo potrei aspettare che rinunci a mangiarmi, che vada via e finalmente io potrei tornare su ed essere salvo!».
E il cielo sembrò proprio esaudire il suo desiderio, perché in effetti l’uomo trovò una robusta radice di vite selvatica alla quale si appese in attesa che l’animale si allontanasse. Ma la tigre non si mosse, rimase paziente ad osservarlo, immobile.
L’uomo allora guardò in basso pensando: «Se il burrone non è troppo profondo potrei lasciarmi cadere e mettermi in salvo…».
Ma una sorpresa che davvero non si aspettava lo attendeva in fondo al burrone: silenziosa e paziente, un’altra tigre guardava quell’uomo pregustando un prelibato bocconcino.
L’uomo pensò: «Beh, per fortuna almeno questa radice alla quale sono appeso regge!», ma si accorse, guardando con la coda dell’occhio, che due topolini, uno bianco e uno nero, stavano cominciando proprio in quel momento a rosicchiare la radice!
«Stavolta sono veramente perduto…», pensò l’uomo.
Poi, inaspettatamente, vide una magnifica e succosa fragola rossa proprio accanto alla radice che lo sorreggeva…ed ebbe un’idea.
Disse ai due topi: «Poveri fratelli topi, quanta fatica dovete fare per procurarvi un poco di cibo, questa radice è così dura e difficile da mangiare! Mi dispiace tanto per voi… ma se mi aiutate io ho per voi qualcosa che non avete mai mangiato e che, ne sono certo, vi piacerà moltissimo!»
A quelle parole, i topi si guardarono e, desiderosi di poter mangiare un nuovo cibo, dissero: «Come possiamo aiutarti? Non siamo che piccoli topi… tu sei molto più grande di noi, sei molto più potente!»
«Non è così, amici miei: ogni creatura vivente, grande o piccola che sia, è collegata con tutto quello che esiste e ha un compito che solo lei è in grado di svolgere!»
Stupiti, molto stupiti da quelle parole, i topi dissero: «E cosa sappiamo mai fare noi che tu non sai fare?» «Voi sapete spaventare le tigri! Io non ne sono capace, non ho questo potere.»
Era proprio vero! Non ci avevano mai pensato i piccoli topini: loro erano in grado di mettere in fuga un animale grosso e feroce come una tigre!
«Ho bisogno però del vostro aiuto ora… o non mi salverò!» continuò l’uomo con la voce piena di paura.
«Ti aiuteremo e poi torneremo da te per la ricompensa che ci hai promesso…»
E in un attimo non furono più lì: il topo bianco era balzato in alto e aveva spaventato e messo in fuga la prima tigre, che si era sentita mordicchiare improvvisamente una zampa; il topo nero si era invece lanciato in fondo al precipizio e salterellava ora sulla schiena della seconda tigre, che per il gran
solletico corse via, ridendo, a gettarsi nel fiume.
Intanto l’uomo allungò una mano e prese quella succosa fragola; quindi, raccogliendo tutte le sue forze, si tirò fuori dal burrone e attese il ritorno dei topolini. Non dovette aspettare a lungo, perché dopo pochi minuti da un lato ritornò in gran corsa il topo bianco, e dalla parte opposta quello nero…
«Ecco il cibo che vi ho promesso…» Disse l’uomo dividendo la fragola in due parti uguali e offrendone una a ciascuno dei topini.
Quel giorno un uomo aveva imparato tre cose: c’è sempre una soluzione a qualsiasi problema; se sei in una grande difficoltà puoi chiedere aiuto; ogni creatura del mondo ha in sé un potere, anche quelle che ti sembrano più piccole e indifese.
«È stata proprio una bella giornata!» si disse mentre, sdraiato nel suo letto, soffiava la candela per spegnerla e dormire…

Marina Iuele, da “21 piccole storie zen”

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