Scolaro senza scuola
“Ragazzino che sorridevi libero al suono della campanella,
stretto ti stava il banco e lungo, troppo lungo il tempo.
Dove imparerai ora la prossimità del tuo compagno migliore,
dove incontrerai lui e la sua storia mentre ti suggerirà il risultato,
dove ripasserai il libro durante l’intervallo, ora che è tutto un intervallo?
Il sapere sta dietro uno schermo e là rimane,
non lo puoi toccare, non ci sono passaggi vincenti nel cortile della scuola.
Figlio del futuro, dimenticato dai grandi, grave fu la colpa,
Ragazzino che cercasti certezze, chiedesti abbracci
e guadagnasti nuove dure leggi di solitudine.”
Marianna Suar, “Scolaro senza scuola”
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