In fondo Mafalda è tutti noi

C’è una piccola Mafalda in tutti noi: impertinente, anarchica, brontolona, perennemente insoddisfatta. Ironica, tagliente, a volte perfino un po’ amara, quel tanto che basta in un mondo incapace di andare per il verso giusto, che poi è il suo ed è anche il nostro. È un mondo che noi “Mafalde e Mafaldi” vorremmo fatto a nostra immagine e somiglianza, senza peraltro possedere la quinta marcia della sua autoironia, quella che ci permetterebbe di non prenderci troppo sul serio. E senza neppure quel pizzico di saggezza che ne fa il “grillo parlante” più simpatico di sempre, fortunatamente lontano dai toni bacchettoni del suo illustre predecessore, nonché dei vari Geppetti e fate turchine di cui, francamente, abbiamo tutti le scatole piene.
Sarà perché Mafalda non ha avuto culle istituzionali; sarà perché non ha avuto neppure una famiglia,  arcobaleno o in bianco e nero che fosse, ma il più delle volte responsabile degli inevitabili sensi di colpa che più o meno tutti ci portiamo dietro.
La famiglia di Mafalda è stata il mondo, così come dovrebbe essere.  E adesso più che mai la sua famiglia siamo tutti noi.

“Ho letto una storia universale; non sapevo che tante persone sono vissute sulla terra. Mi dispiace per loro; come facevano a divertirsi se non c’ero io?“ Quino

Maddalena Vaiani