Linguaggi

Quando muore un poeta…Carlo Bordini

07.02.2022

Spiegazione di me stesso

 

“Certo
mio padre
cercò
di fare di me un uomo
vale a dire
uno
capace di disprezzare gli altri
sei un poeta! – (mi diceva)…

io però
non sono mai diventato un uomo
e quindi sogno
quanto segue:
verrà
l’età della donna e del bambino
l’umanità femminile-infantile

questo non è il sogno di un poeta
state sicuri”

 

*****

 

Una ragazza…

 

“Una ragazza abita in casa mia e dice di essere mia moglie
si comporta come una moglie mi abbraccia dice che mi ama
e assomiglia a una moglie
assomiglia a quelle mogli carine che si vedono nella pubblicità in televisione
e che camminano sulle passerelle coi vestiti
e anche lei in effetti sorride sempre
e dice che siamo sposati
mi bacia
[è molto gentile].
in effetti io mi ricordo che una volta ci eravamo sposati
ma non sapevo che era una cosa che durava tutti i giorni
ogni tanto penso un giorno o l’altro ci sposiamo poi scopro che lo siamo già
mi ricordo che è vero quello che dice che ci conosciamo da circa due anni
lei dice che è innamorata che siamo innamorati”

 

*****

 

Noi, mentre la casa crolla

 

“Noi, che stiamo vivendo l’inizio del tracollo della civiltà [umana,
ci preoccupiamo di cambiare la carta da parati
e di lucidare i mobili
mentre la casa crolla ci dedichiamo a rovinose dispute con [il portiere
e facciamo progetti per migliorare (abbellire) le serrature [delle nostre case
le nostre case stanno cadendo e noi ci preoccupiamo di [abbellirle
perché gli animali domestici hanno bisogno di un [ambiente sereno”

 

*****

 

Albero

 

“Per risparmiare tempo
– dato che ho una stampante,
stampo la minima variante, anche se potrei evitarlo;
calcolo che in tutto il mio lavoro
avrò impiegato un albero
in lavori inutili, o, comunque, evitabili.
Caro albero, non te la prendere.
Ho poco tempo, un’esistenza complicata,
tanti problemi e tanti dubbi.
Mi dispiace di averti ucciso per facilitarmi l’esistenza.
Lo so che è brutto.
Comunque ti prometto che,
quando mi ammazzeranno,
non farò tante storie.”

 

*****

 

Arti marziali
“non fare mai quello che ti è stato insegnato
sconvolgi tutte le regole
usa le tecniche per il contrario per cui sono state inventate
spiazza l’avversario
Usa ciò che ti hanno insegnato in modo contrario, per battere chi te l’ha insegnato
/e per mostrargli che non c’è niente di certo/ [//, neanche le sue tecniche//].
pensa sempre
inventa sempre qualcosa
usa le vecchie regole per fare cose nuove
tradiscilo non affrontarlo lealmente
usa il paradosso [e] sii il più possibile pirandelliano
[P]per esempio dire:
scherzare sempre
“Il Fmi e la banca mondiale sono istituzioni che operano nella segretezza e sono
responsabili dell’instabilità e della povertà
che dovrebbero curare” (Manifesto 19 aprile 2000).
Dichiarazione di Trevor Ngwane, di Jubilee
2000 del Sudafrica:
“questo è un movimento globale,
cominciato a Seattle, e basato su valori di
dignità umana e giustizia”
*****
Inno ai professori
“Portate su di voi le vostre stimmate:
le turbe nervose
l’isterica logorrea
le rughe
di fallimento, di stanchezza, di conservatismo
il colore della pelle grigiastro per la vita sedentaria
per mancanza di interessi che fa il sangue
scorrere più rado e più lento
lo sguardo di sadismo pederasta
il freddo grumo di dovere
che si raggriccia
nelle vostre carni”
*****
I bambini colombiani
“Poemetto su economia.
L’importante è che tutto comincia nel 92, cioè dalla caduta del muro di Berlino.
Il comunismo non ha funzionato, e il capitalismo che lo sostituì ancora meno.
::::::Dalla padella alla brace. Quindi la ybris.
In realtà comunismo e capitalismo furono due aspetti della stessa
faccenda: un aumento della produttività (scienza, ecc.) che fu utilizzato
da classi o caste dominanti (come quella dell’URSS) per un enorme aumento
::::::della propria ricchezza.
Furono due facce dello stesso fenomeno. Paradossale vero? Ma è proprio così.
Ci sono dati tecnici, spiegazioni tecniche, ma il fondo è questo.
E il terzo elemento, i paesi del Brics, ha la stessa tendenza. Cre=
scita basata su sfruttamenti spaventosi, arricchimenti enormi, differenze sociali
::::::enormi. In un certo
senso stanno facendo,
bruciando le tappe (sviluppo diseguale e combinato della /teoria della/
::::::rivoluzione permanente)
quello che fece il capitalismo nell’800, basandosi sulla logica del profitto,
::::::e quello che
fece il comunismo nel 900, basandosi sull’inganno ideologico (i propositi di
::::::Marx erano giusti,
ma furono sfruttati per arricchire una casta oligarchica). Quindi
il processo è omogeneo. Ma non si va solo verso una società piramidale.
Si va verso la sua distruzione, l’autodistruzione. Chissà quanti
mondi sono finiti così. In questa massa di minerali e di gas roventi
che costituisce l’universo, chissà quante macchine desideranti biologiche ed
:::::::organiche
hanno sperimentato l’insaziabilità della vita, prima come animali ed poi come
:::::::esseri pensanti.
[(MIT).] Lo disse già il MIT, in una previsione rimasta segreta.
:::::::Questa è la nostra situazione. Che
la società umana sarebbe stata distrutta.
Personalmente io sono in una visione epicurea (gli epicurei vissero
la nostra stessa crisi, la crisi e la caduta dell’impero romano):
chiudersi in un guscio. Fare delle piccole cose buone nel proprio piccolo
:::::::ambito. Non soffrire. Accettare
che la vita è un passaggio. Vivere da soli le proprie piccole crudeltà. E anche,
:::::::ogni tanto, delle piccole bontà. Tanto per risarcirsi, e anche per eliminare i
:::::::sensi
di colpa: perché di colpa può essere: non aver creato un mondo armonioso,
:::::::superiore al mondo fisico.
Di questo siamo responsabili noi umani e le altre forme pensanti avide che hanno
:::::::vissuto
in altre parti dell’universo.
Alcuni bambini colombiani che furono in visita alla Nasa lasciarono un
:::::::messaggio destinato ad essere diffuso nello spazio.
Il messaggio diceva:
?Voi sognate?
?Voi provate emozioni?
?Vivete in pace?
?Come comunicate?
?Come siete?
?Com’è il vostro pianeta?
?Come vi siete evoluti?
]Nota: Nel ’92 non cadde il muro di Berlino ma si codificò la sparizione dell’Unione Sovietica]”
*****

 

Poesia per Medellin

 

“In una foto degli scampati a un’inondazione
un uomo cammina nell’acqua che gli arriva al petto
un cane gli nuota accanto, ma si vede che l’uomo lo tiene [accanto a sé con una mano
sulle spalle l’uomo ha una bambina
che tiene in una mano le scarpe dell’uomo
la bambina tiene una mano sui capelli dell’uomo
e guarda verso il piccolo cane con un’aria un po’ assorta
mi ricorda altre figure femminili
conosciute in Colombia
come se la vita fosse un gioco
da affrontare con leggerezza”

 

*****

Poesia demente

“Il mondo fu fatto
in pochissimo tempo,
tra grandi litigate,
e solo all’ultimo
momento fu deciso,
per sfiducia,
di istituire la morte e di dividere i sessi.
Dio era molto geloso
dei suoi quattro o cinque colleghi e per ripicca
disse:
Ma tanto in pochi anni saranno tutti rotti, chi senza
un braccio, chi senza una gamba, tanto vale
farli morire!
E un altro gli disse:
E quelli nuovi come li fai?
Non li faccio io, li fanno
loro! Bella roba. E così,
all’ultimo momento,
in pochi minuti, inventarono l’istinto sessuale,
e l’infanzia. Quasi vennero alle mani.
E uno disse: ma non vedi
che così sarà pieno di guai?
Chi se ne frega – disse Dio.
– Tanto questo mondo non mi piace.
E’ venuto male. Bella roba –
interloquì un altro. – Cosa pretendevi, con l’idea che tutti devono mangiarsi
l’uno con l’altro? E’ logico che si sarebbero
consumati. E allora? Tu che avresti fatto?
Quasi
vennero alle mani.”

*****

Polvere

“Sarò sempre un po’ meno di quello che sono,
e anzi, molto meno. Polvere. Ho perso molto.
Ciò che si perde è irrecuperabile, e se lo si recupera esso
è ormai disperso, non rientra più nell’ordine prestabilito
delle cose. Sono contento
se di me non rimane che un lieve
involucro. Ho perso
molto. In questa levità,
ciò che più importa è l’assenza di acuti,
che tutto sia tondo e raccolto. Basta
questo. Tutto ciò che è devastato può divenire rotondo,
ancora rotondo. Come un vaso. E’ ancora possibile.
La polvere può essere recuperata. La polvere era una volta
detriti. Ora la polvere non è detriti,
è lenta friabile. La polvere
è un po’ meno, ma può essere
tenuta insieme. Le ferite
possono diventare polvere, raccolta
e conchiusa. Sono contento
di non capire le cose. La loro
ragione. Vi sono cose che ignoro, e sono
contento. Appaiono come misteri,
tranquille. Ad esempio,
la ragazza che incontro sempre, mi ama
o no? Non lo so. Sono contento
di non saperlo. Sono contento di non sapere
se l’amo, o meglio, so che non l’amo, che potrei
amarla; sono contento
di non sapere se avrei potuto amarla. Questo mistero
mi rassicura più del suo amore.
E’ bello non sapere. Non sapere, ad esempio,
quanto vivrò,
o quanto vivrà la terra.
Questa sospensione
sostituisce l’eternità.”

*****

Sasso

“Questa indulgenza che gli uomini si concedono col sonno
non assomiglia all’abbandono della morte?
una piccola morte un po’ anticipata, un breve riposo,
Questo goloso anticipo della morte,
così questo rammendare piccole cose porta le cose migliori,
le più femminee,
queste cose femminee
e non ha importanza la reliquia come oscuro residuo
scrivo questo per dire che la morte e il sonno sono simili,
ovviamente, of course,
ma soprattutto che mi sono ugualmente cari,
e in questo atonale abbandono simile a legno di violino,
quando ancora non è stato percosso dall’arco,
e la vita e insieme ancora la non-nascita
e la morte del feto già vecchio
oh come roco il respiro
come torpido scorre il tuo sangue”

*****

Marina

“Il mare entra tutti i giorni nel mio giardino.
Circonda le pietre e in uno slancio
bagna gli aranci ancora verdi.
Da molti anni l’ho visto singhiozzare.
Sollevare le sue creste, abbattersi sull’arena.
Rompersi in ali di luce viola e scarlatte
Grave e sontuoso nel suo mormorare lontano.
Il sole addormenta le cicale.
Candide e ingenue errano le nuvole.

Questo penso quando contemplo
Le immagini fulgenti del mezzogiorno.
L’ape sopra le uve di spiaggia
Succhia in estasi il loro purpureo nettare,
ebbra di un dolce sogno celeste.”

 

*****

 

Suicidio

 

“Nulla di ciò che è vivo mi interesserà
Sarà come non essere mai nato
Che è il mio sogno di sempre
Non ricorderò nulla.
Non ricorderò nemmeno di essere morto
Non saprò mai di essere stato vivo
E non saprò
Di averti amata
Gli altri si meraviglieranno
Si chiederanno perché.
Non capiranno.
Se sarò bravo
non mi accorgerò nemmeno del passaggio
Non ricorderò nemmeno di aver scritto questa poesia”

 

*****

 

Corteo

 

“Se ne tornano a casa, mesti,
con una leggera zoppia,
il corteo zoppo,
e invero molto stanchi,
quando il corteo è già terminato,
con il loro incedere regale, mesto,
con grande dignità perché
anche se il corteo è
già morto, l’incedere è ancora magico.
Nel silenzio e
nella solitudine,
piangendo,
con una lieve zoppia, nel buio già della sera,
perché la dignità si vede
quando non ci sono spettatori”

 

*****

 

Microfratture

 

“L’idea della catastrofe, una catastrofe silenziosa,
appena avvertita, ma inevitabile.
Oppure le microfratture psichiche,
le microfratture di un’anima.
La mia anima è piena di
microfratture. Sono i piccoli traumi nascosti,
dimenticati, che tornano ogni tanto, quando l’anima è sotto sforzo,
quando non te ne accorgi. Dentro sono franato tutto. Non me ne accorgo,
ma lo sono. Magari quando attraversi una strada e un rumore ti fa rabbrividire,
quando tremi alla pronuncia di un nome, quando
hai un improvviso soprassalto di insicurezza. Le microfratture
sono le telefonate e gli appuntamenti che ti snervano,
improvvisamente,
l’andare in una stanza e chiedersi: che ci sto a fare,
ecc. ecc.
tutto un elenco dei nervosismi, dei soprassalti, delle cose che ti feriscono,
e le minuzie che ti snervano, ecc ecc
il cervello che funziona troppo”

 

*****

 

Mangiare

 

“Mangiare troppo rende brutti e
grassi
ma c’è qualcosa di peggio
mangiare troppo rende laidi,
perché
si imitano i topi e chi mangia troppo
è come un gigantesco
roditore
che consuma inopinatamente e senza
ragione
come un vigliacco
le risorse della terra
e la vita
altrui.
Consuma
cereali,
erbe
e per ultimo consuma inopinatamente
e senza ragione
le carni, gli altri, animali,
come un gigantesco sozzo roditore
e
questo
siamo noi
uomini dell’Occidente
grassi e ingrassati a
ingrassare, rodi-
tori enormi che
troppo mangiano
che tutto
mangiano
e condannano tutto il resto
della vita a
finire
nei loro stoma-
ci

odiamo i topi
perché sono
i nostri fratelli”

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Sogno di Elena

“Sognavo d’essere morta, eppure camminavo
per la stanza, per la casa
chiedendomi chissà, se la mia decomposizione era già cominciata
e se gli altri se ne sarebbero accorti.
Poi
cominciai a preoccuparmi per l’odore,
se si sentiva o no; e temevo, poi,
che avrei attaccato a qualcuno la
mia morte.

Carlo Bordini, da “I costruttori di vulcani – Tutte le poesie 1975-2010”

 

*****

 

Quando la fantasia

 

“Quando la fantasia
scopre l’invenzione di se stessa
si stanca
di inventare la realtà
non esistono le ore, non esistono i giorni, l’esistenza e la vita si
confondono.

E’ questo il paradiso? O l’autunno?
l’inverno precede dunque l’autunno? E’ questa la cabala?
così come la guerra precede la pace.
l’acqua è acqua di pozzo, molli onde, concentriche.

Ciò che richiama il tuo incerto sorriso. Un ricordo oltre i mari, oltre
le colonne di sole. Le foglie girano e riportano indietro.

tu non immagini di vivere in un castello incantato, e
di svegliarti dopo trent’anni, credendo di aver dormito
dieci minuti

forse sono le ragnatele ad aver dormito, o forse abbia-
mo dormito entrambi. abbandonai
nei tuoi terrori i miei. l’autunno
è appena iniziato.”

 

Carlo Bordini, Poesia inedita

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10 novembre 2020: “Quando muore un poeta al mondo c’è meno luce…

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