Affabulazioni

I fatti e la profezia del Vecchio

18.02.2022
“Il Vecchio venne da sud, diretto verso nord. Procedendo, fece i monti, le pianure, gli alberi e i cespugli, mettendo fiumi qua e là e sistemando il mondo così come lo vediamo adesso.
Il Vecchio ricoprì le pianure di un manto d’erba perché gli animali se ne cibassero. Delimitò certi territori e fece crescere ogni sorta di radici e di bacche: carote selvatiche, rape selvatiche, sorbe, bacche del bisonte, ciliegie, prugne, bocci di rosa. Egli mise gli alberi dentro la terra.
Dopo che il Vecchio ebbe fatto i Colli del Porcospino, prese un pò di fango e lo plasmò in forma di uomini. Alitò il suo fiato su di essi, e divennero persone.
Fece così uomini e donne, e li chiamò Siksika, o Piedi Neri.
Essi gli domandarono: «Che cosa mangeremo?». Egli rispose fabbricando altri simulacri di fango in forma di bisonti. Alitò il suo fiato su di essi ed essi si alzarono, e quando egli fece un segno, incominciarono a correre. «Ecco il vostro cibo» disse il Vecchio ai Siksika.
Dopo aver fatto il bisonte, il Vecchio andò nelle grandi pianure e fece la pecora a grandi corna, dalla grande testa e dalle corna ricurve. Ma essa era impacciata e non si muoveva agilmente sul terreno piatto delle praterie, e allora il Vecchio la afferrò per un corno e la portò sulle montagne, dove la lasciò andare. Lì essa prese a balzare da una roccia all’altra e si arrampicò con grande facilità sui luoghi più alti. «Questo è il posto che fa per te» disse il Vecchio. «A questo tu sei adatta: alle rocce e alle montagne.»
Mentre si trovava sulle montagne, il Vecchio fece l’antilope e la lasciò andare, ma l’antilope corse così in fretta che precipitò da certe alte rocce, ferendosi. Il Vecchio capì che la cosa non andava, perciò accompagnò l’antilope nelle pianure e ve la liberò. Essa corse via in modo svelto e aggraziato, e il Vecchio disse: «Questo è il luogo cui sei adatta».
Un giorno il Vecchio decise di fare una donna e un bambino. Andò sulla sponda di un fiume, raccolse un po’ d’argilla umida e la plasmò dandole forme umane. Poi coprì le forme con paglia. L’indomani mattina tolse la copertura e disse alle forme di alzarsi e di camminare, e così esse fecero, seguendolo fino alla riva del fiume. «Io sono Napi» disse lui. «Il Vecchio, colui che fa tutte le cose.»
Mentre erano lì presso il fiume, la donna gli disse: «Com’è tutto questo? Vivremo per sempre? Non ci sarà mai una fine?». «Non ci ho mai pensato finora» rispose il Vecchio. «Bisognerà deciderlo in qualche modo.» Raccolse da terra un pezzetto di sterco di bisonte secco e lo gettò nel fiume. «Se quel pezzo di sterco galleggia,» disse «quando le persone moriranno, torneranno in vita dopo quattro giorni. Se invece affonda, quando le persone moriranno sarà la loro fine per sempre.»
Gettò il pezzetto di sterco nel fiume, e galleggiò. Alla donna non garbava l’idea di morire, fosse pure per quattro giorni soltanto. «No, non dovremmo decidere a questo modo» disse. E raccolse una pietra. «Se la pietra galleggia, vivremo per sempre. Se affonda, le persone moriranno per sempre» disse al Vecchio.
Gettò nel fiume la pietra, che subito sprofondò.
«Pazienza» disse la donna. «Forse è meglio che la gente muoia per sempre. Altrimenti non avrebbe dolore per la perdita degli altri e non ci sarebbe affetto nel mondo.»
«Bene» disse il Vecchio. «Tu hai fatto la scelta. Sia così. Questa sia la legge.»Molto tempo dopo, il bambino della donna morì, ed essa andò dal Vecchio a supplicarlo perché cambiasse la legge circa la morte delle persone. «Tu per primo dicesti che la gente che muore tornerà a vivere dopo quattro giorni» disse. «Sia quella la legge.»
«Non così» replicò il Vecchio. «Ciò che è fatto legge deve restare legge. Non disfaremo nulla di ciò che abbiamo fatto.
Il bambino è morto, e la cosa non si può cambiare. La gente deve morire.»
All’incirca in quest’epoca molti Siksika, che erano stati fatti dal Vecchio, andarono da lui a lagnarsi del fatto che non sapevano cacciare il bisonte per procurarsi carne da mangiare. Anzi, erano i bisonti a dar loro la caccia, dissero, inseguendoli e ammazzandone alcuni.
«Vi farò un’arma che ucciderà quegli animali» promise il Vecchio. Andò a tagliare alcuni rami di sorbo, li portò davanti alla gente e tolse loro la corteccia. Quindi prese un uccello e gli tolse qualche penna dalle ali. Legate queste penne a una delle asticelle di sorbo, ridusse a pezzetti una selce e assicurò un’aguzza punta di selce a uno dei capi dell’asticella. E la chiamò freccia. Quindi prese un grosso ramo, lo curvò, vi legò una corda tesa, e lo chiamò arco.
Le persone guardavano, e il Vecchio mostrò loro come usare archi e frecce. «La prossima volta che darete la caccia al bisonte,» disse «portate con voi queste cose e usatele come vi ho insegnato. Non fuggite di fronte al bisonte. Quando corre contro di voi, aspettate finché non sia abbastanza vicino, e allora scagliategli addosso le frecce.»
Dopo che gli uomini ebbero imparato a uccidere i bisonti, il Vecchio insegnò loro come scuoiarli per fare indumenti con le loro pelli. E mostrò anche come alzare pali e legare ad essi le pelli di bisonte per fare dei tepees entro i quali dormire.
Un giorno il Vecchio disse ai Siksika che doveva lasciarli e andare più a nord a fare altre terre e altri uomini. «Ho assegnato questo territorio a voi» disse. «I Colli del Porcospino, i Monti del Cipresso e le Piccole Montagne Rocciose, giù fino allo sbocco del fiume Yellowstone del Missouri, e quindi verso occidente fino alla sorgente dello Yellowstone e alle cime delle Montagne Rocciose. Questa è la vostra terra, ed è piena di ogni specie di animali, e molte cose vi crescono. Non permettete ad altri popoli di entrare in questa terra, o ne avrete dei guai.
Questa terra è per le cinque tribù, i Piedi Neri, i Blood, i Piegan, i Gros Ventres e i Sarcee. Se altri popoli cercano di superarne i confini, prendete i vostri archi e le frecce e date loro battaglia e impedite loro di entrare. Se li lasciate venire e far qui i loro accampamenti, perderete ogni cosa.»
Per molte lune le cinque tribù diedero battaglia a tutti i popoli che cercavano di superare il confine tracciato dal Vecchio, e li respinsero. Ma dopo un certo tempo arrivarono degli uomini barbuti con la pelle chiara, portando doni. Dissero che volevano stare solo poco tempo per mettere trappole e catturare animali da pelliccia. Le cinque tribù consentirono a costoro di fare il loro campo e, secondo la profezia del Vecchio, presto le tribù perdettero ogni cosa.”

Mitologia Siksika (Indiani “Piedi neri”)

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