Fosforescenze

λόγος: pensiero e linguaggio

19.04.2022
“Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune.”
Alessandro Manzoni, da “I promessi sposi”, Cap. XXXII, 1827

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Roberto Albertoni

 

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“Nihil credendum nisi prius intellectum.”
(“Non si deve credere in nulla se prima non lo si è compreso”)
Pierre Abélard

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“Il linguaggio è, all’interno di una lingua, qualcosa di non parlante e di non scrivibile (dunque, d’indicibile), di cui bisogna ripescare e ricordare i suoni e i segni, che possono risultare altri da quelli che si percepisce e si conosce di una lingua. Sono i frammenti del Logos principiale, riflessi della Gloria in una cloaca.”

Guido Ceronetti, da “Pensieri del tè”, 1987

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“Le idee non sono di nessuno” – disse. Disegnò in aria con l’indice una serie di cerchi continui, e concluse: «Volano lì in giro, come gli angeli.»

Gabriel Garcia Marquez, da “Dell’amore e di altri demoni”

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“Ma l’attenzione è una piuma nascosta: prende a volteggiare nella mente quando meno te lo aspetti, e da lì in poi, il volo di quella piuma non puoi non seguirlo”.
Lisa Ginzburg, da “Una piuma nascosta”

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Foto di Amy Judd

 

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“Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l’altro. È come se avessi delle parole a mo’ di dita, o delle dita sulla punta delle mie parole.”

Roland Barthes, da “Frammenti di un discorso amoroso”

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“I limiti del mio linguaggio sono i limiti della mia vita.”

Ludwig Wittgenstein. da “Tractatus Logico-Philosophicus”

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“Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”.

Ludwig Wittgenstein. da “Tractatus Logico-Philosophicus”

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“Nei linguaggi umani non c’è proposizione che non implichi l’universo intero.”

Jorge Luis Borges, da “L’Aleph”, 1949

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“Chi ha linguaggio, “ha” il mondo.”
Hans-Georg Gadamer, da “Verità e metodo”, 1960
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“Il linguaggio è la casa dell’essere e nella sua dimora abita l’uomo.”
Martin Heidegger, da “Lettera sull’umanismo”, 1947
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“Il linguaggio è un’infrastruttura culturale che riproduce rapporti di potere. L’imposizione del cosiddetto maschile universale è un modo per dire che state occupando abusivamente il posto di un uomo, ma che questa anomalia durerà talmente poco che non vale nemmeno la pena di trovare una parola esatta che la definisca. Alcune di queste donne, convinte che «i problemi siano ben altri», hanno rinunciato alla pretesa di vedersi declinare la carica secondo il proprio genere, salvo poi verificare a loro spese che dietro il rifiuto di rispettare la grammatica si nascondeva (nemmeno troppo bene) il rifiuto di rispettare loro.”
Michela Murgia, da “Stai zitta”, 2021
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“Ho coltivato una speciale diffidenza per chi si compiace di dire sempre quello che pensa. Temo con ogni fibra quel tipo di persona che è pronta a scambiare per pensiero il moto casuale di tutto quello che gli passa per la testa e chiama sincerità l’incapacità di controllarlo.”

Michela Murgia, da “Chirù”, 2015

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“L’importanza del linguaggio per lo sviluppo della civiltà consiste nel fatto che l’uomo pose mediante il linguaggio un proprio mondo accanto all’altro, un punto che egli ritenne cosi saldo da potere, facendo leva su di esso, sollevare dai cardini il resto del mondo e rendersene signore. In quanto ha creduto per lunghi periodi di tempo nelle nozioni e nei nomi delle cose come in aeternae veritates, l’uomo ha acquistato quell’orgoglio col quale si è innalzato al di sopra dell’animale: egli credeva veramente di avere nel linguaggio la conoscenza del mondo.”
Friedrich Nietzsche, “Umano troppo umano”, 1878
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“Il linguaggio deve essere intonato come un violino, e allo stesso modo che troppe o troppo poche vibrazioni nella voce del cantante o lo stridere di una corda renderanno la nota falsa, così troppe o troppo poche parole potranno alterare il messaggio.”
Oscar Wilde, da “De Profundis”, 1897 
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“Io parlo mille linguaggi. Uno per mia moglie, un altro per i miei figli, uno per la cuoca, uno per il mio lettore ideale – e per ogni categoria di amici, di commercianti, di uomini di affari…, il suo. Al contatto mi modifico istantaneamente e parlo secondo il caso.”
Paul Valéry, da “Quaderni” 
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“L’intelligenza si inventa coerenze per dormire sonni tranquilli. Fin quando non irrompe l’assurdo.”

Nicolás Gómez Dávila, da “In margine a un testo implicito”

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“Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte.
Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.”

Naguib Mahfuz

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“Le idee sono come vicini in visita di cortesia che bussano alla nostra testa. Qualche volta non c’è nessuno. Altre volte ci sorprendono quando siamo in mutande e non abbiamo nessuna voglia di aprire.”

Alfredo Accatino, da “L’ilare Ilaria”, 1996

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Foto di Maurice Tabard, 1927

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“La maggior parte delle persone non si dà la pena di pensare con la propria testa (o perché non può, o perché non vuole), e di conseguenza, è facilmente preda di suggestioni collettive. Qualcuno ha detto che le persone si istupidiscono all’ingrosso e rinsaviscono al dettaglio. Dunque amiamo e sosteniamo i casi al dettaglio.”

Wisława Szymborska

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“Quando un pensiero ti domina lo ritrovi espresso dappertutto, lo annusi perfino nel vento.”

Thomas Mann, da “Tonio Kröger”

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“Meditare in fondo significa prendere coscienza di sé. Non è facile, perché la mente è per sua natura inquieta, a volte turbolenta, si distrae, e il cercare di non farla pensare è “come voler prendere il vento con le mani per farlo andare là dove si vuole”, dicono le Upanishad.
Eppure la capacità di concentrarsi, di riportare la mente a se stessa mi pareva una questione di volontà, di forza di carattere, qualcosa in cui meritava investire ogni sforzo, perché controllare la propria mente significa in ultima analisi controllare la propria vita.”

Tiziano Terzani, da “Un altro giro di giostra”

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“La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma, come legna da ardere, ha bisogno solo di una scintilla che la accenda, che vi infonda l’impulso alla ricerca e il desiderio della verità”

Plutarco, da “L’arte di ascoltare”

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“Quanto spreco d’intelligenza per capir cose che non meritano d’esser capite! quanto studiare per giungere a sapere quanto la nostra ignorante fantesca sa già prima di noi!…
Don Chisciotte impazzì sui libri di cavalleria – ma quanti mai impazzirono su quelli di filosofia! Nati scienziati, si muore ignoranti.”
Carlo Dossi, da “Note Azzurre”, 1912
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Piero Schirinzi
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“Esiste una stanchezza dell’intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell’emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l’anima.
Allora, tutte le idee che hanno fatto pulsare la nostra vita, i progetti, le ambizioni su cui abbiamo fondato la speranza del futuro, si strappano come se il vento le investisse, si aprono come se fossero nuvole, si dileguano come ceneri di nebbia, stracci di ciò che non fu e che non potrebbe essere stato.”

Fernando Pessoa, da “Il libro dell’inquietudine”

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“Apparentemente siamo tutti prigionieri di un mondo mentale in cui le visioni si diluiscono con il sogno e il desiderio.”

Luis Sepulveda

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Una volta, in Russia, un astronauta e un neurochirurgo si misero a discutere sulla fede cristiana. Il chirurgo era credente, l’astronauta no. «Sono stato nello spazio tante volte», si vantava quest’ultimo, «ma non ho mai visto un angelo.» Il chirurgo, dopo un attimo di riflessione, ribatté: «E io ho operato una gran sfilza di cervelloni, eppure non ho mai visto un solo pensiero.»

Jostein Gaarder, da “L’enigma del solitario”. 1990

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“L’illuminazione non è un’esperienza soprannaturale, ma un riconoscimento del reale; è un saper vedere senza schemi mentali precostituiti. Noi crediamo più alla nostra razionalità che al nostro stesso vedere, e poiché la nostra mente è limitata e condizionata, i nostri occhi vedono solo una parte della realtà.”

Carl Gustav Jung

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“All’uomo, nella sua fragile barchetta, è dato il remo in mano proprio perché segua non il capriccio delle onde ma la volontà della sua intelligenza.”

Johann Wolfgang Goethe

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Federico Zandomeneghi, “Riflessione”, 1895 ca.

 

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“Parlare in modo complicato, utilizzare parole difficili sta a segnalare che si fa parte dei privilegiati, si viene invitati ai convegni, coperti di onori. Ma bisogna chiedersi se tutti quei discorsi hanno un contenuto, se non si riesce a dire la stessa cosa con parole semplici. È quasi sempre possibile.”

Noam Chomsky

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“Ogni giorno muore una lingua e nasce un accademico.”
Karlos Linazasoro, aforista basco

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Vignetta di Altan

 

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“È solo la lingua che rende uguali. Uguale è chi sa esprimersi e intendere l’espressione altrui.”

Don Lorenzo Milani

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“Il pensiero, allora, è la tessitura concreta formata da una costellazione imprevedibile di eventi, di scene diverse, di segni di passioni, e se si togliessero questi eventi, queste scene, questi segni diversi, particolari introdotti dal caso e dalle accidentalità della vita, dai frammenti che ognuno vive in questa esistenza, non rimarrebbe ancora qualcosa che potremmo chiamare ‘il pensiero’. Il pensiero è lo stato della coesistenza di questi tratti, di questi segni di eventi, di queste figurazioni di una scena della vita, dei segni delle loro passioni.”
Aldo Giorgio Gargani, da “Stili di analisi. L’unità perduta del metodo filosofico”, 1993
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“Tu pensi che la realtà sia qualcosa di oggettivo, di esterno, qualcosa che abbia un’esistenza autonoma. Credi anche che la natura della realtà sia di per se stessa evidente. Quando inganni te stesso e pensi di vedere qualcosa, tu presumi che tutti gli altri vedano quello che vedi tu. Ma io ti dico, Winston, che la realtà non è qualcosa di esterno, la realtà esiste solo nella mente, in nessun altro luogo.”

George Orwell, da “1984”, 1949

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“La questione è che se decade il linguaggio umano, decade la condizione umana. Perché non usiamo il linguaggio, insisto, siamo linguaggio. E quanto meno linguaggio siamo, siamo meno umani, meno uomini.”
Rodolfo Alonso, da “La voz sin amo”, 2006
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“La ragione ci porta fino ai piedi di un muro e ci lascia lì. Credo che l’ultima risorsa sia lo stupore: non bisognerebbe stancarsi mai di provare un attimo di sbalordimento di fronte a quelle cose che ci paiono ovvie, il suono della propria voce, la venatura di una foglia, le stelle che cadono la notte di San Lorenzo.”
Luca Goldoni, da “Vita da bestie”, 1998
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“La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare.”
Jiddu Krisnhamurti
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“Vendi la tua intelligenza e compra stupore”.

Jalāl al-Dīn Moḥammad Rūmī

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“Ammettere di buon grado che le nostre idee non hanno motivo di interessare chicchessia è il primo passo verso la saggezza.”
Nicolás Gómez Dávila, da “In margine a un testo implicito”, 1977
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Foto dal web
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“Sono un filosofo urlatore. Le mie idee, ammesso che esistano, abbaiano; non spiegano nulla, strepitano.”
Emil Cioran, da “Quaderni 1957-1972”
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“Le idee sono come vicini in visita di cortesia che bussano alla nostra testa. Qualche volta non c’è nessuno.
Altre volte ci sorprendono quando siamo in mutande e non abbiamo nessuna voglia di aprire.”
Alfredo Accatino, da “L’ilare Ilaria”, 1996
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“La vera storia della coscienza comincia con la prima bugia.”
Iosif Brodskij, da “Fuga da Bisanzio”, 1987
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“Le grandi idee arrivano nel mondo con la dolcezza delle colombe. Forse, se ascoltiamo bene, udiremo, tra il frastuono degli imperi e delle nazioni, un debole frullìo d’ali, il dolce fremito della vita e della speranza.”
Albert Camus
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“Quando cade un pregiudizio ed emerge un pensiero gli angeli in cielo fanno festa.”
Umberto Silva, da “Dio è vivo, Santità”
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“Un popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica e la sua lingua.“
Octavio Paz, da “La miranda anterior” (Prefazione a Carlos Castaneda, “Gli insegnamenti di Don Juan”, 1973)
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Foto di Sonia Simbolo
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“Tra il lampo e il tuono
nel mio cuore turbato
trema un’idea.”
Biancamaria Frabotta, da “Terra contigua”
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C’è un detto popolare: “ha ragione da vendere”. Ma se il venditore va al mercato, chi gliela compera? La ragione, ai nostri giorni, è convenientemente squalificata.
Sergio Solmi
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Vincent van Gogh, “Campo di grano con volo di corvi”, 1890
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“I miei pensieri (…) Corvi insolenti.”
Mariangela Gualtieri
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Comprendere: “cum prendere”, cioè prendere qualcosa e diventare uniti con essa. Se ci limitiamo ad esaminare una persona dall’esterno senza diventare una con lei, senza metterci nei suoi panni, entrare nella sua pelle, non arriveremo mai a comprenderla.

Thich Nhat Hanh

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“La conoscenza ha aperto i luoghi in me sigillati e mi ha insegnato dapprima come sopravvivere e poi come librarmi in volo.”

Gloria Anzaldúa, da ““Terre di confine. La frontera”, 1987

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“La comunicazione perfetta esiste. Ed è un litigio.”

Stefano Benni, da “Margherita dolcevita”, 2005

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“Sempre la mia mente vaghi affamata
intrepida assetata e agile.”
Edward Estlin Cummings
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“Come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono nascere che di notte, dove la loro funzione è la stessa della luna, necessaria a smuovere maree di senso in qualche invisibile altrove dell’anima.”
Michela Murgia, da “Accabadora”, 2009
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Foto di Sonia Simbolo
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“Il sonno della ragione produce ministri.“
Alberto Arbasino, da “Matinée: un concerto di poesia”, 1983
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“Sesso, poesia e silenzio: i tre coronamenti del linguaggio.”
Martin Langford, da “Neat Snakes”
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“Il sapere e la ragione parlano, l’ignoranza e il torto urlano.”
Arturo Graf, da “Ecce homo”, 1908
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“Cervello. Un apparato col quale pensiamo di pensare.”
Ambrose Bierce, da “Dizionario del diavolo”, 1911
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Willem den Broeder, “Brain Chain”, 2001
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“Che cos’è pensare.
E come si pensa? Noi pensiamo con parole; solo questo è sensuale e riconduce alla natura. Pensare, un metafisico per costruire il sistema del mondo ha soltanto il grido perfezionato delle scimmie e dei cani. Ciò che egli chiama speculazione profonda e metodo trascendente consiste nel mettere assieme, in un ordine arbitrario, le onomatopee che gridavano la fame, la paura e l’amore nelle foreste primitive e alle quali si sono collegati a poco a poco dei significati che si credono astratti mentre sono semplicemente allentati. Non abbiate paura di questa successione di gridolini spenti e affievoliti che compongono un libro di filosofia c’insegnino troppo sull’universo tanto che non possiamo più viverci.”
Anatole France, da “Le jardin d’Epicure”, 1895
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