Pensieri

La differenza fra vergogna e scuorno

29.05.2022

È qualcosa che si mette. Me so’ mmiso scuorno.
In italiano è: mi sono vergognato, niente di grave.
In napoletano il sentimento è più intenso, una specie di cilicio addosso.
Chi si mette scuorno ammette di portare un peso.
Chi semplicemente si vergogna, poi gli passa.
Lo scuorno è un carico. Per toglierlo bisogna agire, fare qualche cosa.
A volte arriva a intaccare una reputazione. La gravità può spingere al delitto, anche contro se stessi. S’è mpiso p’o scuorno, si è impiccato per la vergogna.
Alla lettera allude alla perdita di un corno, amputazione di chi si trova scornato, perciò senza difesa, allo scoperto.
Napoli si tolse lo scuorno a fine settembre del ‘43. In quattro giornate furiose scaraventò fuori della città l’occupazione militare tedesca. Spadroneggiavano da poco, dall’ 8 di settembre. Rappresentavano la guerra che avevano cominciato loro, le distruzioni, la miseria.
Senza preavviso né manifesti ai muri il popolo di Napoli si levò gli schiaffi dalla faccia.
Lo scuorno se lo misero le truppe dell’esercito più potente d’Europa, costretto a ripiegare, via da una città che si era liberata a mani nude.

Erri De Luca

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