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Les Voyageurs di Bruno Catalano

21.07.2022
“Nella valigia ci sono ricordi, nostalgia, il peso della vita, i vincoli, ma anche le speranze, l’orgoglio e il desiderio di viaggiare, di vivere.”
“Nel mio lavoro sono alla ricerca del movimento e dell’espressione dei sentimenti; faccio emergere dall’inerzia forme e riesco a levigarle fino a dare loro nuova vita. Proveniente dal Marocco anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi che rappresento così spesso nei miei lavori.”
“L’ispirazione viene dalla mia stessa vita… dallo sradicamento, dalla perdita di persone care, dalla fragile esistenza in equilibrio come le mie sculture.”
Bruno Catalano
(Nato nel 1960 a Khouribga, nei pressi di Casablanca, in Marocco, da una famiglia di origine siciliana, nel 1975 è costretto ad emigrare in Francia. Sbarca a Marsiglia e a diciotto anni diventa marinaio, poi elettricista, sperimentando sulla propria persona l’esperienza dello sradicamento.
Nel 1981 comincia a lavorare l’argilla per poi passare al bronzo,  ispirandosi a grandi maestri come Rodin , Giacometti, Camille Claudel, il marsigliese César (César Baldaccini) e soprattutto Bruno Lucchesi.
Nel 2000 apre a Marsiglia il suo atelier e l’anno successivo il municipio cittadino gli commissiona la prima opera importante: un busto di Yves Montand per la piazza a lui dedicata.
Ma è nel 2004 che, quando ormai le sue opere hanno cominciato a suscitare l’interesse di diversi galleristi, una rappresentazione di Cyrano de Bergerac gli suggerisce la prima “détérioration”: il tronco, dolorosamente scavato, gli indica una nuova strada da percorrere, che lo consacrerà al successo)

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