Pensieri

Riccardino

30.07.2022
“Lei non crede alle apparenze, commissario?”
“E’ proprio il mio mestiere che mi obbliga a non crederci. Se ci credessi, sarei un pessimo poliziotto”.
“E a cosa crede, allora?”
“Mah… Per esempio, a quello che c’è ma non riusciamo a vedere”.
“Si può spiegare meglio?”
Montalbano ci pensò un momento.
“Ha presente quella famosa fotografia di piazza Tienanmen?”
“Quella di un giovane che da solo ferma un carro armato? Sì”.
“Vede, Eccellenza, lei stesso, con le sue parole, mi sta dimostrando che si è lasciato convincere dalle apparenze”.
Il pispico lo taliò ‘mparpagliato.
“Ha detto che quel giovane ‘ferma’ un carro armato. Ma il giovane in realtà non è in grado di fermare niente e il carro armato non può fermarsi da solo. Il carro armato viene fermato dal soldato che ne è alla guida e che noi non vediamo perché è all’interno del suo mezzo. Ecco, a me interessa questo soldato invisibile ma esistente, che in quel momento, disubbidendo a un ordine ricevuto, compie un atto di coraggio almeno pari a quello del giovane dritto e fermo davanti al suo carro armato”.
“Si è spiegato benissimo”, dissi il pispico. E doppo tanticchia di silenzio: “L’hanno arrestato, sa?”
“A chi?” spiò Montalbano apprioccupato, pinsanno a n’autra usata d’ingegno di Enrico Toti.
“A quel soldato che guidava il carro armato a Piazza Tienanmen. L’hanno fucilato quasi subito, non potevano permettere l’insubordinazione. Mi sono informato sulla sua sorte. E, con estrema difficoltà, lei capisce, sono riuscito ad avere una risposta dopo molto tempo. Però, come vede, anch’io, all’epoca, non mi sono lasciato travolgere dalle apparenze. Ero e sono molto interessato, forse un po’ più di lei, a ciò che c’è ma non si vede”.
Andrea Camilleri, da “Riccardino” (pubblicato postumo il 16 luglio 2020)

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