Affabulazioni

Dizionario dei luoghi comuni

23.08.2022
  • AGENTI DI BORSA. Tutti ladri.
  • AGRICOLTURA. Manca di braccia.
  • ALBIONE. Sempre preceduta da bianca, perfida, positiva. C’è mancato poco che Napoleone non la conquistasse. Farne l’elogio: la libera Inghilterra.
  • AMERICA. Un bell’esempio di ingiustizia: scoperta da Cristoforo Colombo, prese invece il nome da Amerigo Vespucci. Se l’America non fosse stata scoperta, non avremmo la sifilide e la fillossera.
  • ARCHITETTI. Tutti imbecilli. Fanno le case e si dimenticano sempre le scale.
  • ARTE. Fa finire all’ospizio.
  • ASSESSORI (COMUNALI). Inveire contro di loro a proposito della pavimentazione delle strade. “A che pensano i nostri assessori?
  • BAMBINI. Ostentare una tenerezza lirica verso di loro quando c’è gente.
  • BILANCIO. Mai in equilibrio.
  • BIONDE. Più calde delle brune (v. brune).
  • BRUNE. Più calde delle bionde (v. bionde).
  • CALVIZIE: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati.
  • CHATEAUBRIAND. Noto soprattutto per la bistecca che porta il suo nome.
  • CHIRURGHI. Hanno il cuore duro: chiamarli macellai.
  • CIGNO: Canta prima di morire. Con l’ala può spezzare la coscia a un uomo. Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo. Il cigno di Mantova è Virgilio. Il cigno di Pesaro è Rossini.
  • CONGRATULAZIONI. Sempre sincere, calorose, vivissime etc.
  • CONTO. Sempre troppo salato.
  • CORANO. Libro di Maometto che parla solo di donne.
  • CROCEFISSO. Fa bella figura nell’alcova e sulla ghigliottina.
  • CROCIATE. Sono state benefiche per il commercio di Venezia.
  • DANARO. Causa di tutti i mali. Auri sacra fames. Il dio del giorno (da non confondere con Apollo). I ministri lo chiamano trattamento, i notai emolumento, i medici onorario, gli operai salario, i domestici stipendio. Il danaro non fa la felicità.
  • DEMOSTENE. Pronunciava i suoi discorsi con un sassolino in bocca.
  • DESERTO. Produce datteri.
  • DIAMANTI. Finiranno col fabbricarli! E pensare che non è altro che carbone! Se ve ne capitasse uno allo stato naturale, non lo raccogliereste nemmeno!
  • DIO. L’ha detto Voltaire stesso: “Se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo“.
  • DIPLOMA. Segno di sapere. Non dimostra niente.
  • DIZIONARIO. Riderne. È fatto solo per gli ignoranti.
  • DOGE. Sposava il mare. Se ne conosce solo uno: Marin Faliero.
  • DOTTORE. Sempre preceduto da “buon” e, tra uomini, da perbacco: “Perbacco, dottore!“. È un’aquila finché vi fidate di lui, non vale più di un asino non appena avete litigato. Tutti materialisti: “Il fatto è che la fede non la si trova sulla punta di un bisturi“.
  • ECCEZIONE. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come.
  • EGOISMO. Lamentarsi di quello altrui e non vedere il proprio.
  • EPOCA (LA NOSTRA). Inveire contro. Lamentarsi perché manca di poesia. Chiamarla “epoca di transizione, di decadenza“.
  • EREZIONE. Si usa soltanto a proposito di monumenti.
  • ESTATE. Sempre eccezionale (v. inverno).
  • FONDAMENTO. Tutte le notizie ne sono prive.
  • FORTUNA. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!». Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?».
  • GENIO. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi».
  • ILLUSIONI. Far mostra di averne molte. Lamentarsi di averle perdute.
  • IMBECILLE. Chiunque la pensa diversamente da noi.
  • INFINITESIMALE. Non si sa cos’è, ma ha a che fare con l’omeopatia.
  • INVERNO. Sempre eccezionale (v. estate).
  • ITALIANI. Tutti traditori. Tutti musicisti.
  • LACONISMO. Lingua che non si parla più.
  • LETTERATURA. Occupazione degli sfaccendati.
  • LIBERO SCAMBIO. Causa di sofferenza per il commercio.
  • LIBRO. Qualunque esso sia, sempre troppo lungo.
  • LUNA. Ispira malinconia. Forse è abitata?
  • MACELLAI. Terribili in tempo di rivoluzione.
  • MALATO. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.
  • MARE. Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!».
  • MASSONERIA. Un’altra causa della Rivoluzione! Le prove di iniziazione sono terribili, c’è chi ne è morto. Causa di litigi in famiglia. Guardata di traverso dagli ecclesiastici. «Quale mai sarà il loro segreto?».
  • MATERASSO. Più è duro, più è igienico.
  • MATERIALISMO. Pronunciare questa parola con orrore, appoggiando la voce su ogni sillaba.
  • METODO. Non serve a niente.
  • MINISTRO. Termine ultimo della gloria umana.
  • MONARCHIA. La monarchia è la migliore delle repubbliche.
  • NERVOSO. Vien detto ogni volta che non si capisce niente di una malattia; la spiegazione soddisfa l’interlocutore.
  • ORIZZONTE. Trovare sempre belli quelli della natura e cupi quelli della politica.
  • OSTILITA’. Le ostilità sono come le ostriche: vengono aperte. “Le ostilità sono aperte!“: sembra non resti più che mettersi a tavola.
  • OTTIMISTA. Equivalente di imbecille.
  • PANE. Chissà le porcherie che ci mettono.
  • PENSARE. Increscioso. Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate.
  • POETA. Sinonimo di scemo; sognatore.
  • PRETI. Si dovrebbe castrarli. Dormono con la perpetua e hanno figli che chiamano nipoti.
  • QUADRATURA DEL CERCHIO. Non si sa cosa sia, ma bisogna alzare le spalle quando se ne parla.
  • QUARESIMA. In fondo, è solo una misura igienica.
  • RICONOSCENZA. Non ha bisogno di essere espressa.
  • RIMA. Non va mai d’accordo con la ragione.
  • ROVINE. Fanno sognare e donano poesia a un paesaggio.
  • RISPARMIO (al). Bell’insegna di bottega: ispira fiducia.
  • SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono.
  • SIVIGLIA. Luogo celebre per il suo barbiere. Vedi Siviglia e poi muori (v. Napoli).
  • STAMPA. Scoperta meravigliosa. Ha fatto più male che bene.
  • TEMPO. Eterno argomento di conversazione. Causa universale delle malattie. Lagnarsene sempre.
  • VOLTAIRE. Celebre per il suo spaventevole «rictus». Conoscenze scientifiche superficiali.
  • ZANZARA. Più pericolosa di qualsiasi bestia feroce.

 

Gustave Flaubert, da “Dizionario dei luoghi comuni”, 1880 

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