Pensieri

Vita e opinioni di Tristram Shandy gentiluomo

09.09.2022
“Se mi fosse concesso come a Sancho Panza di scegliermi un regno, non sarebbe un regno marittimo — o un regno di neri con i quali fare qualche penny — no, sarebbe un regno di sudditi che ridono di cuore. E poiché le passioni biliose e più saturnine, creando disordini nel sangue e negli umori, hanno una cattiva influenza, a quanto vedo, sul corpo politico quanto su quello naturale, — e poiché niente all’infuori dell’abitudine alla virtù può dominare completamente quelle passioni, e assoggettarle alla ragione — aggiungerei alla mia preghiera — che Dio conceda ai miei sudditi la grazia di essere SAGGI quanto sono ALLEGRI; e sarei allora il più felice dei monarchi, e loro il più felice dei popoli sotto il cielo.—
E così, per il momento con questa morale, con licenza delle vostre signorie e reverenze, prendo congedo da voi fino al prossimo anno, quando (se questa infame tosse non mi uccide nel frattempo) darò un’altra tiratina alle vostre barbe, e rivelerò al mondo una storia che non immaginate neppure lontanamente.”
Laurence Sterne, da “Vita e opinioni di Tristram Shandy gentiluomo” (l’opera, in 9 volumi, è stata pubblicata tra il 1759 e il 1767)

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