Magazzino Memoria

Marisa

06.12.2023
L’importanza della memoria:
“Gli episodi di odio e razzismo mi hanno riportato ai giorni più bui della nostra storia. Ma chi li ha vissuti non dimentica.
Questo rigurgito di antisemitismo, questa pericolosa rivalutazione del fascismo sono preoccupanti, fanno paura. Siamo un paese senza memoria. Ma noi che quegli anni li abbiamo vissuti, non dimentichiamo. Rivedere scritte naziste sulla porta di una famiglia ebrea, le svastiche sui muri, mi ha riportato ai giorni più atroci della nostra Storia.”
Il valore insopprimibile della Resistenza:
“Purtroppo ci sono delle forze, anche se minoritarie, che tendono a rivalutare il fascismo, a negare i valori della Resistenza, non solo in Italia ma anche nei Paesi europei, a cancellare una memoria che invece sarebbe molto importante che i giovani conoscessero.”
“L’immagine delle formazioni partigiane, uomini e donne, che entravano a Milano e a Torino mi è rimasta fissa nel cuore.”
“La Liberazione è stata difficilissima, faticosa, ma possibile. E la Resistenza resta come una speranza che non muore: la fiducia che – se si vuole – si può rendere il mondo migliore.”
Il femminismo:
“Oggi le giovani pensano che i loro diritti ci siano sempre stati, ignorano completamente che c’è stata un’epoca nella quale bisognava lottare per conquistarli. Il meccanismo di dimenticanza negli ultimi 25 anni è troppo forte. La memoria è corta e resa anche più corta dai media e dal modo in cui si pensa e si comunica”.
La mimosa dell’8 marzo:
“Era il primo 8 marzo che si celebrava nell’Italia ormai libera e la scelta della mimosa come fiore della Giornata Internazionale della donna venne da sé.
Rammento che passammo in rassegna diverse possibilità: scartato il garofano, già legato al Primo maggio, esclusi gli anemoni perché troppo costosi, la mimosa sembrava convincente, perché, almeno nei dintorni di Roma, fioriva abbondante e poteva esser raccolta senza costi sulle piante che crescevano selvatiche. Fu così — è questo il fotogramma che rivedo — che disegnai un approssimativo rametto di mimosa con l’apposito punteruolo che incideva la cera, sul cliché, con il quale sarebbe stata ciclostilata la circolare per i comitati provinciali.
Nel Lazio e nel Sud, dove la pianta cresce spontanea, spesso fiorisce assai prima dell’8 marzo. Quando ero dirigente dell’Udi di Roma, ne facevamo venire quintali e trascorrevamo intere giornate a dividerla e a farne mazzetti, era duro. Certo in quei giorni mi sarei ben guardata dal rivendicare con le mie compagne la maternità di quella scelta”.
“Non è un fiore che determina le lotte ma sono le lotte che determinano il significato del fiore”.
Maria Lisa Cinciari Rodano, “Marisa”, femminista, partigiana. Una donna.

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