Magazzino Memoria

L’ultimo viaggio della Babina

11.11.2021
“Me la racconta la storia di quando era una staffetta, zia Tonina”?
“Ma sai, a quei tempi io non lo sapevo mica cosa voleva dire essere una staffetta, essere comunista e quelle cose lì. A quei tempi io sapevo solo che non mi piacevano le regole che mi venivano imposte, e così quando mi proposero di fare qualcosa contro chi le imponeva, presi la mia bicicletta e diventai la Babina”.
“E non aveva paura”?
“No, e se per caso ce l’avevo cantavo”!
“Come, cantava”?
“Sì, cantavo e mi passava la paura e poi ero così contenta di quello che facevo che di paura dei fascisti ne ho sempre avuta poca. Vedi, io lottavo per la libertà che è la cosa più importante di tutte. E se lotti per la libertà non hai mai paura”.
La Babina è stata l’ultima intervista che ho fatto per “Vanity Fair”; aveva già passato i 90 anni e veleggiava spedita verso la vita. Era un pochino sorda, un paio di ictus l’avevano acciaccata e costretta a sedere. Ma quando parlava e raccontava di quando fregava i fascisti, lei che era la più bella delle staffette della Romagna, coi suoi riccioli fatti in casa, tornava esattamente ad essere la ragazza libera, allegra e coraggiosa che era stata.
“Sa, zia Tonina, che questo è l’ultimo pezzo che scrivo per “Vanity Fair”? Ho deciso che me ne vado, insomma, li ho mandati affanculo”.
“E come mai vai via?”
“…”
“Ascolta, te fai sempre quello che pensi sia giusto. Io ho sempre fatto così: ho fatto quello che mi sembrava giusto e sono sempre stata libera.”
“Prometto che farò anch’io così”.
Oggi è morta Tonina Laghi, per me la zia Tonina, visto che scorrazzavo a casa sua con sua nipote. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 2 ottobre. Ha deciso che per lei poteva bastare così: 99 anni di libertà di testa e di cuore.
Fai buon viaggio, Babina. Quello che mi hai insegnato non lo dimenticherò.
Deborah Dirani

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